Che il calcioscommesse non fosse solo una questione italiana lo si era già in parte intuito. Ma nelle notizie di tutti i giorni l’accento viene sempre posto sul piano dell’etica sportiva e dei tifosi traditi nel loro credo calcistico. Dalla Svizzera arriva invece un serio allarme dell’internazionalità del fenomeno malavitoso.
A coinvolgere nel polverone le autorità elvetiche non poteva che essere l’aspetto economico del fenomeno. Come facilmente immaginabile, un tesoro delle combine si trova nelle banche svizzere. Per giunta, il conto incriminato trova dei legami con un giocatore “importante” a detta delle autorità. Ma i movimenti finanziari trovano radici in cancri della società più grossi delle semplici scommesse truccate e il problema diventa globale.
La procura di Berna-Mittelland ha avviato la richiesta di una maxi-rogatoria che oltre a prevedere l’interrogatorio di 6 persone, tra cui il giocatore “importante”, comprende l’acquisizione di tutti gli atti e le intercettazioni relative allo scandalo del calcioscommesse in Italia. L’ipotesi che fa da traino era la stessa intuita dalle procure italiane: il giro di denaro delle partite combinate avrebbe attirato le organizzazioni malavitose internazionali. Uno scandalo già di per sé fastidioso potrebbe quindi coincidere con i tentacoli della piovra mafiosa.
Il nome del giocatore coinvolto sarà reso sicuramente noto a breve, dato che dovrà essere interrogato, ma non è certo un uovo di Colombo. Pare infatti che sia un calciatore già indagato dalla procura di Cremona per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Ma le indagini che prendono ora piede non riguardano solo questa punta dell’iceberg. I giri di conti ingiustificati trovati nel tesoro delle combine, danno adito a concreti sospetti che il giro di calcioscommesse fosse solo un modo per riciclare del denaro anche proveniente dall’estero.
L’attivazione della rogatoria prelude quindi alla ricerca di qualcosa di più serio. Oltre infatti a altri giocatori “pedina” invischiati, si mira a risalire la scala degli illeciti passando dai finanziatori che coinvolgevano direttamente i giocatori, fino ad arrivare ai malavitosi che gestiscono direttamente le agenzie di bookmakers. Un sistema che la procura di Bari stava già portando alla luce.
La questione non riguarda quindi né colori calcistici né beniamini coinvolti ingenuamente nelle combine. Chi ha preso parte a questo scandalo, anche solo per sentito dire, dovrà ora essere consapevole di essere entrato in contatto con un sistema criminale globale che va a danno di tutta la società. Non averne voluto far parte non è più abbastanza, ora bisogna parlare.
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