Statale Gardesana, nei pressi di Bussolengo: nel marzo del 2002 perse la vita il calciatore del Chievo Jason Mayelé a seguito di un tragico incidente stradale. Ieri sera, più o meno nello stesso punto, un altro incidente: ad andare fuori strada è stato l’Audi A3 del nigeriano Victor Obinna che ha dovuto evitare una Mini Cooper che aveva azzardato un sorpasso inopportuno. Auto distrutta e tanta paura per il giovane attaccante clivense: “Quando ho visto la macchina mi sono sentito male, è completamente distrutta. Poi ho visto Obi, gli ho parlato e mi sono tranquillizzato: ha contusioni in tutto il corpo ed è sotto shock, perché è stato un incidente molto violento. Però sta bene e non ha riportato conseguenze preoccupanti” ha detto il medico del Chievo De Vita.
E per una volta il presidente Campedelli e i suoi ragazzi hanno potuto tirare un sospirone di sollievo. Anche perché su quella vettura poteva trovarsi l’ex romanista Aleandro Rosi, miracolato per una sacrosanta fatalità: “L’ho scampata bella. Spesso stiamo insieme, ma fossi stato sul lato del passeggero, non sarei qui. Obi può ritenersi un miracolato. Ma se ci fosse stata una persona al suo fianco, non avrebbe avuto nessuna speranza di sopravvivere. L’auto è distrutta. L’ho vista per primo, ho assistito all’incidente in tempo reale” ha detto il giovane centrocampista, che proprio all’ultimo momento aveva deciso di prendere anche la sua auto e di seguire il collega nigeriano con una vettura diversa.
Ma dopo tutto lo spavento, ora la società veronese può tornare a concentrarsi sul campionato: contro il Rimini al Bentegodi c’è da riscattare il pesante 0-3 del Via del Mare di Lecce. I gialloblu non hanno nessuna intenzione di inciampare nuovamente: l’episodio di ierisera capitato ad Obinna rimarrà solo una brutta storia finita bene.
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