“Chi gli ridarà i giorni passati in carcere?” è la domanda che si pone (e pone all’opinione pubblica) l’agente di Omar Milanetto; è un agente Fifa e si chiama Beppe Galli e ha appreso la notizia dell’archiviazione del fascicolo sul derby di Genova (in cui erano stati accusati i 4 genoani Criscito, Milanetto, Palacio e Dainelli) con un misto di rabbia e liberazione. Perché da un lato il centrocampista ne è uscito pulito, dall’altro ha dovuto rescindere il contratto col Padova e soprattutto è stato sbattuto, ai tempi, in prima pagina con tanto di giorni passati in carcere:
“In questo momento lui è sereno ma amareggiato, non tanto per quello che ha vissuto lui, ma per quello che hanno vissuto i suoi familiari: soprattutto sua mamma che si è vista sbattere sia sui giornali che in televisione suo figlio come fosse un delinquente. In questo momento è stanco mentalmente e dispiaciuto anche che si sia risolto tutto solo ora e non qualche mese fa quando avrebbe potuto continuare a giocare con il Padova. È stato costretto alla risoluzione contrattuale dalla pressione mediatica. Il problema è che i giorni di carcere che non doveva fare nessuno glieli restituisce, a volte si distrugge la vita di qualcuno per troppa leggerezza”.
Ora è senza squadra e non è escluso che col calcio voglia chiudere per sempre. Diverso il discorso per Domenico Criscito che ha appreso la notizia con fare liberatorio e ha già fissato gli obiettivi per il futuro prossimo venturo: vincere in Russia con lo Zenit, fare bene in Champions League e riconquistare la Nazionale. Lui che era un titolare fisso della selezione di Cesare Prandelli e che dovette rinunciare all’Europeo (che stava per finire in trionfo per gli azzurri) per qualcosa che col senno di poi non aveva mai commesso. L’agente Andrea D’Amico, sentito come Galli da tuttomercatoweb, osserva:
“Se Criscito alla fine farà causa? Per ora è contento di questo epilogo, aspetta che finisca tutto poi si vedrà insieme ai suoi avvocati. Sono contento che i magistrati abbiano appurato la sua innocenza, era ciò che lui aveva sempre detto. Certo gli ha fatto male che fin da subito è stato condannato a livello sportivo prima di poter spiegare cosa fosse successo. Inoltre il giorno dopo la sua esclusione dalla Nazionale è passato in tutta Europa come soggetto malavitoso del calcio. Che ne penso dell’esclusione? Il problema è che non sia capisce perché non sono state rispettate le semplici garanzie di ogni cittadino. Dall’avviso di garanzia che serve a proteggere la persona e non di affossarla”.
Per onor di cronaca il nome di Criscito compare anche nell’indagine sulla presunta combine tra Lazio e Genoa (4-2 per i capitolini), la cui inchiesta (di Cremona) non è stata ancora chiusa. Il difensore napoletano è cauto ma ottimista e ha rivelato ai microfoni di Sky:
“Sapevo che sarebbe finita così, giustizia è fatta. Ma la rabbia di non aver partecipato a una manifestazione così importante rimane. Ora spero che si conclusa presto anche l’inchiesta di Cremona. Gli Europei? Se la Figc ha deciso di escludermi perché non mi vedeva tranquillo, e non perché mi ritenesse colpevole, sono contento. Ora spero di tornare in Nazionale, la maglia azzurra è il massimo”.
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