E’ arrivata la sentenza per le scommesse illecite che ha coinvolto alcuni giocatori e società. Il nome più altisonante è quello del Nazionale e neo-acquisto granata David Di Michele, al quale sono stati inflitti 3 mesi di squalifica che scadranno il 31 ottobre. Nel leggere la notizia su alcuni siti, sono rimasto piuttosto perplesso dalle dichiarazioni del giocatore, ex Udinese e Palermo.
“Mi preparerò bene per il 31 ottobre . Era ora che arrivasse questa sentenza e ora sono anche più tranquillo e posso pensare solo a prepararmi al meglio per quando potrò tornare in campo. Voglio ringraziare il Torino tutto, a partire dal presidente Cairo, per il sostegno, anche a livello umano, che mi hanno sempre dimostrato in questo mio primo periodo in granata. Voglio far di tutto per ripagare la società della fiducia che mi ha accordato”.
Io dico: va bene le frasi di circostanza sull’impegno, il sollievo per l’arrivo della sentenza e i ringraziamenti al Torino che ha creduto in lui e bla bla bla, ma un accenno al fatto di aver commesso un stupidata?
Un frase in cui manifesti un minimo di rammarico, un piccolo senso di colpa?
Almeno un leggero disagio?
Niente. O quantomeno, io non sono riuscito a rilevarlo.
Non parlo di autofustigazione, ma solo di un po’ di ritegno.
Voi cosa ne pensate?
In ogni caso, nell’ambito della stessa sentenza sono stati condannati anche Vincenzo Sommese del Mantova (5 mesi e 20 giorni più 10.000 euro di ammenda), Massimo Margiotta del Frosinone (4 mesi) e Thomas Manfredini dell’Atalanta (3 mesi). I quattro giocatori si sono avvalsi della nuova norma che consente il patteggiamento, così come le societá Vicenza (ex squadra di Margiotta) e Mantova, coinvolte per responsabilitá oggettiva, che hanno ricevuto 7.000 euro di ammenda ciascuna. Non si è avvalsa del patteggiamento l’Udinese, alla quale è stata inflitta una sanzione di 15.000 euro.
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