La battaglia tra Lotito e lo stadio Olimpico ha assunto toni aspri quest’oggi, quando il tribunale civile di Roma ha infatti accolto l’istanza presentata dalla Coni servizi sul debito maturato dalla Lazio per il canone di affitto dell’Olimpico da novembre a oggi (2 milioni e 60mila euro), lasciando al Coni anche la facoltà di effettuare azioni esecutive verso la società biancoceleste. Lotito ha dunque tecnicamente torto, ma per lui quei soldi sono troppi. E’ anche opportuno sottolineare come sia Lazio che Roma non godano di alcun introito relativo alle altre manifestazioni che si svolgono nell’impianto e non hanno “potere” sul come vengono utilizzati quei soldi, a differenza di quanto sta per accadere ad Inter e Milan per il Meazza.
Lotito ha attaccato duramente il Coni all’uscita dal Palazzo della Provincia al termine dell’incontro avvenuto col prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro:
“Loro dicono che ho già firmato? Dicono il falso: la firma del nuovo contratto era condizionata al saldo (dei 2 milioni di euro di debito pregresso della Lazio, ndr), ma non essendoci stato non è da considerasi valido. Quando arriverà il decreto ingiuntivo, la Lazio lo onererà. Chi abusa di un diritto commette un reato di estorsione. La Lazio resterà sulle sue posizioni e poi vedremo cosa succederà se non sarà iscritta al campionato… I tifosi? Ognuno alla fine dovrà assumersi le proprie responsabilità. Io sto tutelando la Lazio. Vogliamo chiudere il contratto vecchio che scade il 30 giugno pagando l’intera somma, iniziando però una nuova stagione da luglio con un contratto in linea con i valori di mercato e dei principi dello sport. Il contratto in essere col Coni è del 2003, antecedente alla mia gestione. Siamo quasi nel 2012, possibile che non sia cambiato nulla in Italia a livello economico e di gestione?”.
Lotito ha tuonato tirando in ballo le cifre dell’accordo:
“Io rispondo a tutte le convocazioni istituzionali, perché non ho nulla da nascondere e ritengo che nel 2011 le cose, alla luce di quanto sta avvenendo nel Paese, devono cambiare. Dicono che ho già firmato il contratto per l’anno prossimo? Falso: la firma del nuovo contratto era condizionata al saldo dei 2 milioni di euro di debito pregresso, ma non essendoci stato non è da considerasi valido. Quando arriverà il decreto ingiuntivo, la Lazio lo onererà. Vogliamo chiudere il contratto vecchio che scade il 30 giugno pagando l’intera somma, iniziando però una nuova stagione da luglio con un contratto in linea con i valori di mercato e dei principi dello sport. Paghiamo 3 milioni di canone e garantiamo al Coni 1350 biglietti che valgono altri 3 milioni: è una cosa normale che dopo aver preso in affitto l’impianto, quindi a casa propria, sono altri a decidere chi deve entrare?”
Petrucci, il presidente del Coni, ha replicato a muso duro, come si evince dalle frasi riportate dalla Gazzetta: “Non ho mai udito un dirigente sportivo, peraltro consigliere federale, esprimersi in questo modo nei confronti della massima istituzione dello sport italiano. Da un imputato per frode sportiva davanti ad un Tribunale della Repubblica, questo è un bel messaggio di onestà intellettuale. Su un’unica cosa però sono d’accordo con Lotito. Andiamo davanti ad un giudice e vedremo chi avrà ragione”.
In serata il comunicato del Coni mette fine alla querelle, almeno per la prossima stagione (anche se a giudicare dalle parole di Lotito non è così): “Grazie al decreto del tribunale civile sul debito della società romana abbiamo la ragionevole certezza di soddisfazione del credito, pertanto la squadra di Lotito può iscriversi al campionato in base alla convenzione d’uso accettata il 28 aprile scorso”.
Il litigio riporta in auge l’annosa questione irrisolta degli stadi di proprietà in Italia e la subordinazione dei club nei confronti delle strutture proprietarie degli impianti.
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