La neonata Lega Serie A ha deciso di rispondere con estrema durezza alla decisione della Figc di limitare il numero dei tesserati extracomunitari, di fatto fino al 2 luglio era possibile tesserarne due all’anno adesso soltanto uno. Al termine della riunione che si è tenuta a Milano oggi i rappresentanti del massimo campionato italiano hanno rilasciato un comunicato attraverso il quale fanno sapere che i rappresentanti della Lega non parteciperanno al consiglio federale previsto per domani, inoltre per risolvere la delicata questione chiedono un incontro urgente con il governo.
Nella nota si sottolinea quali conseguenze comporta l’introduzione di una regola in maniera così improvvisa e di certo non concertata con la Lega Serie A che pure rappresenta la massima espressione del calcio nel nostro paese e dal punto di vista tecnico e da quello economico:
“L’Assemblea della Lega di Serie A ha preso atto della delibera della FIGC in materia di tesseramento di extracomunitari, adottata in modo estemporaneo a fronte delle difficoltà del calcio nazionale, mortificato dall’esclusione fin dalle prime battute dal Campionato del Mondo e dalla esclusione del nostro Paese dall’organizzazione dei prossimi grandi eventi calcistici internazionali.
Ribadisce che si tratta di una scelta sbagliata nel merito e nei tempi, adottata a mercato aperto senza tenere conto degli impegni nel frattempo assunti dalle Società, che vengono poste di fronte al rischio concreto di risultare inadempienti verso i club con i quali hanno negoziato il trasferimento di atleti facendo legittimo affidamento su un sistema che mai prima d’ora era stato modificato senza il consenso della Lega.
Al di là del merito la decisione è molto grave perché adottata senza alcun confronto preventivo e votata a maggioranza dal Consiglio Federale contro il parere dell’unica componente direttamente interessata alla questione”.
In particolare la Lega, il cui presidente è Maurizio Beretta, lamenta la scarsa considerazione che riceve dalla federazione sottolineando come essa abbia un peso praticamente nullo all’interno delle decisioni federali, a causa anche di un numero ridotto di voti in consiglio:
“Si è confermato così in maniera evidente che le attuali regole di funzionamento non tengono in nessuna considerazione il ruolo centrale della Serie A nel calcio italiano. Questa realtà trova ulteriore conferma nel fatto che scelte progettuali fondamentali per il futuro del calcio italiano (organizzazione dell’attività delle nazionali, sviluppi dei settori giovanili, rilancio del Centro Tecnico Federale) sono in discussione in questi giorni senza alcun coinvolgimento dei rappresentanti della Serie A.
La Serie A origina la sostanziale totalità delle risorse economiche del sistema calcio, trasferisce il 10% (pari a quasi 100 milioni di euro per stagione sportiva) del valore dei diritti TV alle altre componenti del sistema, fornisce alla nazionale i giocatori per le competizioni.
A fronte di tutto ciò conta solo tre rappresentanti su 27 nel Consiglio Federale: di fatto pesa per poco più del 10% dei voti.
Il Consiglio Federale, con il voto del 2 luglio 2010, ha mostrato di considerare marginale il ruolo della Serie A”.
Per questo motivo si è arrivati alla decisione di non partecipare al consiglio federale che si terrà domani:
“Posto che tale ruolo è realmente sottostimato rispetto ai numeri dell’Assemblea e del Consiglio Federale, la Serie A ritiene di non partecipare con i suoi rappresentanti ai prossimi lavori del Consiglio. Nello stesso tempo considera improcrastinabile una revisione dei ruoli e dei rapporti tra le varie componenti che costituiscono la FIGC affinché l’importanza sociale ed economica della Serie A sia riconosciuta dallo Statuto della stessa FIGC, Statuto che deve essere riscritto in tempi rapidi.
La Federcalcio è espressione del calcio nazionale ma non può ignorare la componente principale di tale settore. La Serie A costituisce la massima espressione, sportiva ed economica, del calcio italiano ed il punto di aspirazione di tutti i giovani calciatori”.
L’auspicio è quello che in seno alla Figc possa esserci un “profondo rinnovamento” che deve passare attraverso un riesame delle regole attualmente in corso che sono ritenute obsolete, in particolare vengono citate la Legge 91 del 23 marzo 1981, che dispone in materia di rapporti tra società sportive e sportivi professionisti, e il Decreto Legislativo 242 del 23 luglio 1999 che prevedeva il riordino del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni). Per questo motivo il comunicato si conclude con la richiesta di un incontro urgente con il Governo, al fine di poter discutere di queste problematiche.
via | Lega Serie A
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