Fabio Cannavaro è stato trovato positivo all’antidoping. La vicenda è ancora tutta da chiarire, anche se la Juventus ha già fatto sapere che si tratta “solo di un antiallergico“, contenente cortisone, della cui somministrazione il Coni era stato avvisato anche se pare in maniera burocraticamente impropria. Ecco dunque la notizia bomba: il capitano della Nazionale e difensore della Juventus Fabio Cannavaro è stato trovato positivo ad un controllo antidoping. (La Galleria Fotografica di Fabio Cannavaro)
Cannavaro, reduce da un infortunio dal quale dovrebbe aver recuperato, al momento è ancora a Vinovo perché squalificato in vista della gara contro l’Irlanda e si sarebbe dovuto aggregare al gruppo azzurro solo prima della gara contro Cipro, non è chiaro ancora in quale modo il verdetto di questo esame influenzerà i suoi prossimi impegni. Ad ogni modo la sua positività era in qualche modo “attesa”, questo almeno secondo la versione della Juventus.
Stando ad una prima ricostruzione, ancora incompleta, Cannavaro avrebbe assunto un medicinale cortisonico nei giorni precedenti la partita Roma – Juventus per curare gli effetti di una puntura di vespa. In circostanze del genere è previsto che il Coni venga avvisato per evitare che nelle analisi venga evidenziata la positività che questo genere di farmaci causa, ma qualcosa sarebbe andato storto nella procedura burocratica (mancherebbe un documento) e così il verdetto del laboratorio ha sentenziato inevitabilmente la positività.
Cosa succederà ora a Cannavaro? Cerchiamo di ragionare sulla base di un precedente, quello di Marco Borriello.
Il caso ricorda quello di Marco Borriello, trovato positivo ai cortisonici dopo un Milan-Roma dell’11 novembre 2006 (sostanze vietate anche se non influiscono sulle prestazioni sportive), e che venne squalificato per 3 mesi.
Borriello ha sempre negato di aver assunto cortisonici ed è rimasto un mistero quali fossero le cause di questo sua positività, nemmeno le interviste della fidanzata di allora Belen Rodriguez (che sostenne fosse colpa di una pomata fungicida da lei utilizzata prima di un rapporto sessuale) chiarirono la questione visto che le successive analisi smentirono che le molecole di cortisone trovate nel sangue dell’attaccante del Milan appartenessero a quel particolare medicinale.
Cannavaro potrebbe facilmente dimostrare, al contrario, che la sua positività al cortisone sia legata al farmaco antiallergico, ma questo rischia facilmente di costargli una sospensione o comunque una squalifica di almeno un mese.
Il tutto naturalmente non può che danneggiare in ogni caso l’immagine del Capitano della Nazionale che già in passato è stato accostato al fenomeno doping per un famoso filmato nel quale veniva sottoposto ad una flebo prima di una gara di Coppa giocata ai tempi del Parma.
Nel frattempo il Coni si è già attivato per sentire il calciatore e lo staff medico della Juventus, il problema sarebbe legato al mancato invio con raccomandata A.R. del certificato medico che testimonia la procedura medica (la somministrazione dell’antiallergico per evitare lo shock anafilattico causato dalla puntura di vespa).
Ecco il testo comunicato emesso dalla procura antidoping:
In relazione a una richiesta di esenzione a fini terapeutici, inviata in base alla normativa antidoping, da parte di un tesserato della Federazione Italiana Giuoco Calcio, per somministrazione effettuata in condizioni di emergenza, il Comitato per l’Esenzione ai Fini Terapeutici (Ceft) del Coni ha richiesto, come previsto, con raccomandata A.R. l’integrazione, con certificato del medico che ha effettuato la terapia o del Pronto Soccorso, della documentazione inviata. Nel frattempo l’atleta è stato sottoposto a controllo antidoping con esito avverso. Pertanto, in base alle vigenti norme antidoping, il Procuratore Capo dell’Ufficio di Procura Antidoping, Ettore Torri, ascolterà quanto prima l’atleta e il medico curante. All’esito la Procura adotterà i provvedimenti del caso.
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