Ieri Sir Alex Ferguson, ventennale allenatore pluricampione del Manchester United, era a Roma a ricevere il premio “Etica nello sport” all’Università Tor Vergata; all’uscità dall’ateneo capitolino il Sir scozzese non ha potuto esimersi dal rispondere ad alcune delle domande rivoltegli dai cronisti e come riporta il Corriere dello Sport il tecnico dei Red Devils ha rilasciato dichiarazioni molto interessanti. “Il football internazionale va avanti a cicli. Il Milan di Sacchi e quello di Capello e la Juve di Lippi sono stati momenti importanti per il calcio italiano. Ora questo ciclo è cambiato con l’ascesa delle grandi squadre spagnole. Il calcio inglese? Sta comunque attraversando un buon momento e spero che prosegua” ha esordito Ferguson che poi si è concentrato sullo specifico:
“Quale calciatore italiano ho ammirato di più e quale avrei voluto portare a Manchester? Una volta feci una richiesta al padre di Maldini, Cesare: mi guardò come se fossi stato un pazzo e quella risposta mi è bastata a capire che era un ‘no’. Ho amato molto Zola: giocava sempre con il sorriso e con il giusto spirito sportivo. Quale degli allenatori del nostro Paese ha lasciato il segno nella storia del calcio? Sacchi ha cambiato il calcio italiano, ha abolito il catenaccio proponendo il pressing alto, con un Maldini che spinge sulla fascia. E’ stato un cambio di mentalità, vale lo stesso nelle squadre di Capello. La mentalità italiana era attaccare ma in sicurezza, con cautela. All’improvviso, niente catenaccio ma difesa a quattro, con una squadra propositiva in attacco che non aspettava il contropiede. Un grande cambiamento”.
Trovandosi a Roma non ha potuto evitare domande su Francesco Totti:
“Come ci si comporta con giocatori che, come Totti, affrontano una fase delicata della loro carriera? Tutta l’evidenza è sul campo. Per me Giggs ha fatto per ventuno anni avanti e indietro in campo ( mima la corsa fischiettando, ndr). Scholes è stato un giocatore differente, ma ha fatto il suo per venti anni. Totti è un’altra cosa, è il simbolo della Roma non vorrebbe mai lasciare questa squadra come Giggs e Scholes non hanno mai voluto lasciare lo United. Totti va tenuto sempre a un certo livello nella Roma, come ho fatto io: Giggs magari non lo faccio giocare tutte le settimane ma la sua presenza è sempre lì, potrebbe essere lo stesso anche per Totti”.
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