Ieri sera allo stadio Meazza di Milano si è consumata l’ennesima pagina nera del calcio italiano.
Quando prima della gara la banda degli Alpini ha intonato la Marsigliese, il suono dell’inno è stato completamente coperto dai fischi.
Premetto che io ieri sera ero allo stadio come lo scorso settembre ero a Parigi per la gara di andata.
In occasione della gara del settembre 2006, lo speaker francese prima degli inni aveva chiesto al pubblico di rispettare l’inno italiano.

Inutile dire che il pubblico di San Demì aveva sommerso di fischi lo speaker, ma quando fu intonato l’inno di Mameli di fischi nemmeno l’ombra.
Speravo che ieri sera accadesse la stessa cosa però purtroppo non è andata così.
Credo che alcune considerazioni sull’accaduto vadano comunque fatte:
1- Il senso civico: fuori dallo stadio l’atmosfera era bellissima, con i gruppi di tifosi dell’una e dell’altra squadra che intonavano i soliti canti di sfottò, ma tutto all’insegna di sorrisi.
Perchè tutto questo buon senso è venuto meno durante l’inno?
2-La stampa e l’autolesionismo: credo che un paese che chiede rispetto debba dare rispetto. Allo stesso modo, quando qualcuno ti manca di rispetto in un modo o nell’altro i narratori devono evidenziare l’accaduto.
Così, ad esempio, quando in occasione della semifinale di Dortmund l’inno di Mameli è stato letteralmente sommerso di fischi, la cosa andava evidenziata con la stessa enfasi con cui in questo momento tutta la stampa, in tutti i telegiornali sta continuamente parlando della vicenda di San Siro. Perchè in quell’occasione l’orgoglio per il nostro inno è stato accantonato per dare spazio ai festeggiamenti per la vittoria?
3- L’alibi: Nelle interviste del dopogara, sia Donadoni che Del Piero dopo aver aspramente condannato (come tutti) i fischi, hanno messo in evidenza che il vergognoso gesto era frutto di qualche parola di troppo detta nei giorni precedenti da qualcuno.
Io sono convinto che anche senza le dichiarazioni, i fischi ci sarebbero stati lo stesso, perchè ormai l’odio con i francesi dopo il mondiale da unilaterale (loro odiavano noi) è diventato reciproco a seguito di tutto quello che hanno detto, fatto e che sono riusciti ad ottenere a livello politico (vedi squalifica di Materazzi, caso unico nella storia dello sport considerando che ancora oggi non si sa cosa abbia detto).
Detto questo la Marsigliese è il più bell’inno del mondo e ha un significato profondo a cui tutti noi uomini liberi dovremmo ispirarci. I fischi di ieri sera sono una sciacallata.
4- Pubblico corretto: Ho sentito dalle interviste del dopogara venire più volte fuori una frase del tipo “non mi aspettavo questo da un pubblico corretto come quello di Milano”. Io invece me l’aspettavo.
Fu proprio a Milano nel mondiale 1990 che partì la moda (divenuta poi mondiale) di fischiare gli inni nazionali.
L’occasione di cui parlo fu la gara inaugurale Argentina-Camerun. Ad onor del vero l’inno argentino fu fischiato anche a Roma in occasione della finale.
Pur essendo di memoria corta, in alcuni casi bisogna fare uno sforzo in più. Il pubblico di Milano è uno di quelli più corretti d’Italia ma sul fronte degli inni nazionali qualcosa ha da imparare.

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ultimo aggiornamento: 09-09-2007


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