Questa sera, mentre l’Inter schiacciasassi cercherà d’imporre la porpria dittatura al Mestalla, la Roma del capocannoniere Totti, calcherà l’erba dello stadio Gerland, ospite di quel Lione che sta andando a vincere il sesto scudetto consecutivo d’oltr’alpe.
Nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League, un match che per i giallorossi sarà “importantissimo”, “per il futuro e per la storia della società”.
Firmato Luciano Spalletti.
Questo perchè la Roma, non ha mai raggiunto i quarti di questa manifestazione, da quando ha cambiato formula.
L’allenatore giallorosso avverte anche “la sensazione di andarsi a giocare una partita che può dare molto ai nostri tifosi e di questo dobbiamo tenere conto”.
Non sarà affatto semplice, non solo perchè i francesi non perdono in casa in Europa da tempo immemore (ottobre del 2002, quando l’Ajax, dell’attuale difensore giallorosso Cristian Chivu, si impose 2-0 nella prima fase a gironi) ma anche perchè i giallorossi stanno manifestando qualche scricchiolio, non ultimo il pareggio di Ascoli.
Philippe Mexes, presenta così l’incontro: “Da francese mi aspetto un clima rovente allo stadio Gerland di Lione? La tifoseria è un po’ calda ma a noi non importa, andiamo lì per vincere”.
Attenzione all’arbitraggio. I francesi è da due settimana che sproloquiano sul fatto che gli italiani siano dei provocatori.
Gli occhi saranno puntati in particolare su Totti e De Rossi che, non a caso, sono anche i due giallorossi più pericolosi.
Che il nuovo “management” UEFA non sia benevolmente predisposto nei confronti del calcio italiano è evidente anche dalla scelta del direttore di gara, lo spagnolo Mejuto Gonzalez che, per intenderci è quello di Italia-Danimarca dell’Europeo 2004, quando Totti venne giustamente squalificato dopo essere stato immortalato nell’atto di sputare su Poulsen.
In bocca al lupo ai lupi o, come amano dire i cugini transalpini, “merd”!
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