A certi giocatori viene permesso l’insulto facile all’arbitro, dice Giampaolo “Mi arrabbio perché l’arbitro viene insultato da alcuni dal 1’ al 90’ e si condiziona. Dico sempre ai miei giocatori che non devono protestare e che l’arbitro è sempre al di sopra di ogni sospetto anche se può sbagliare. L’arbitro infatti a volte viene insultato dai grandi giocatori che inconsciamente si sentono immuni. Totti, De Rossi…non sto parlando di singoli giocatori. La mia non è una polemica sterile ma una considerazione su un malcostume generale. E questo porta a condizionare il suo operato in campo”.
Il duro attacco di ieri pomeriggio dell’allenatore del Siena ai due calciatori più rappresentativi della Roma non è andato giù a Francesco Totti. Il capitano romanista ha ricordato al tecnico senese lo spregevole coro urlato dalla curva toscana all’indirizzo di De Rossi (“Dov’è il suocero, dov’è il suocero“, riferito a Massimo Pisnoli, ex suocero di De Rossi ucciso ad Aprilia l’11 agosto del 2008) che a fine partita hanno fortemente scosso il centrocampista giallorosso.
“A De Rossi esprimo la mia solidarietà come uomo e come calciatore per quello che è accaduto. Aggiungo che negli ultimi tre anni la nostra tifoseria ha ottenuto il Premio Disciplina come pubblico più educato d’Italia. È una testimonianza importante. Anche mia figlia è andata più volte in curva ad assistere le partite e mi sono sempre sentito tranquillo“, ha dichiarato Giampaolo ai microfoni di Sky.
Anche l’ormai obsoleta e inutile Assocalciatori (quest’oggi in vena di comunicati dopo la presa di posizione sul caso Pandev) esprime solidarietà a De Rossi: ”L’Assocalciatori esprime totale solidarietà a Daniele De Rossi, per le gravissime offese ricevute, durante la gara Siena – Roma, da pseudo tifosi che nulla hanno a che fare con gli appassionati di calcio. Lo squallore e la volgarità dei cori offensivi di certe persone non possono non toccare l’animo della gente per bene, in prima linea i colleghi di De Rossi’‘.
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