Sono due le squadre italiane nei quarti di Champions League. Alla Roma si aggiungono anche i rossoneri, dopo la sofferta vittoria casalinga con il Celtic.
Non riesce a segnare il Milan nei primi due tempi regolamentari, e ogni attacco del Celtic fa trattenere il respiro ai tifosi rossoneri. Ma al secondo minuto del primo tempo supplementare ci pensa Kakà a risolvere la partita. Poi il Milan contiene gli assalti del Celtic e guadagna i quarti di Champions League.. Nel primo tempo numerose occasioni per il Milan e una traversa su colpo di testa di Ambrosini.
Rigore negato al Celtic dopo un fallo di mano in area di Maldini. Nel secondo tempo il Celtic fa catenaccio ed è un assedio del Milan. Boruc salva molte volte e Kakà colpisce una traversa.
Per decidere le sorti dell’incontro si deve andare ai supplementari. Al secondo minuto Kakà recupera un pallone conteso con Gravesen a metacampo e si invola verso la parto, Gilardino porta via i difensori e Kakà taglia al centro, aspetta l’uscita di Boruc e lo brucia con un tunnel rasoterra che si infila in rete. E’ 1-0 e il Milan ipoteca la vittoria del duplice scontro.
Un pareggio del Celtic però ribalterebbe le cose, e quindi il Milan cerca il raddoppio per tutto il primo tempo supplementare. Nel secondo tempo il Milan perde forza e lucidità e il Celtic usa tutte le proprie forze per dare luogo ad un assedio che dura 10 minuti. Neanche il Celtic, però, è lucido e spreca le occasioni non riuscendo a creare nitide occasioni da gol. Il Milan è ottimo in copertura e resiste sino al fischio dell’arbitro.
La partita finisce 1-0 e il Milan dopo aver rischiato l’eliminazione con la squadra meno titolata degli ottavi, aspetta il sorteggio per i quarti.
A parte il rigore non concesso al Celtic è ottimo l’arbitraggio dell’incontro, e anche la partita non riserva molte sorprese sul piano delle scorrettezze. Boruc si conferma un ottimo portiere, bravo soprattutto nei piazzamenti e nelle uscite.
Una curiosità riguarda Nakamura, che aveva asserito che gli attaccanti Milanisti erano bravi a simulare e a buttarsi a terra al minimo contatto, e infatti lui stesso appena sente il fiato sul collo di Ambrosini, in area, pensa bene di lasciarsi cadere a foglia morta.
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