La notte del Derby d’Italia riserva agli appassionati un pareggio che rinvia i primi verdetti. L’Inter rimane in testa alla classifica e non subisce l’avvicinamento della Roma, che si fa fermare dall’Empoli, bensì quello della Fiorentina corsara all’Olimpico sabato sera. La Juventus rimane a -4, perde un’altra posizione, ma è ancora “a tiro“.
Mancini temeva la Juventus, aveva paura di essere travolto dalla fame di vendetta dei bianconeri e fa due mosse che appaiono particolarmente azzeccate: dentro Chivu per Maxwell e Cruz (che alla Juve fa sempre gol) scelto come partner d’attacco per Ibrahimovic. L’allenatore conosce i suoi giocatori, sa che l’esterno di difesa brasiliano patisce gli avversari molto tecnici e si fa saltare spesso, troppo spesso (la Turchia insegna). Il Romeno Chivu non sfodera una partita memorabile, ma contiene ugualmente un Palladino apparso concreto e pimpante, rinvigorito dalla fiducia che Ranieri comincia a riporre in lui.
Il tecnico bianconero si dimostra particolarmente audace impostando una difesa aggressiva, capace di mettere 10 volte in fuorigioco gli attaccanti dell’Inter prima dell’errore che costa la rete di Cruz, ma ha la fortuna di trovarsi di fronte un Ibrahimovic particolarmente deludente che si segnala solo per due reti “comode” fallite e qualche screzio di troppo con Chiellini.
L’Inter, nonostante le pesanti assenze a centrocampo, gioca una partita autoritaria, grande freschezza atletica e pressing a tutto campo, da grandissima squadra. L’attacco della Juve, nonostante la generosità e la grinta messa in campo, non timbra il cartellino. Il centrocampo Zanetti – Nocerino non va molto oltre la pura interdizione e la coppia Del Piero – Nedved delude le grandi aspettative. Senza un regista che offra rapidi e precisi cambi di gioco sugli esterni ci vuole l’ingresso in campo di Camoranesi per cambiare marcia. L’italo-argentino al primo pallone toccato si esibisce in una serpentina su tre avversari e serve Iaquinta in profondità con un lob preciso: l’essenza del calcio. Con lui in campo e questo atteggiamento la Juve può provare l’impresa di insidiare le prime ed intanto è riuscita a non perdere contro nessuna delle tre squadre che la precedono, ma non basta per comprovare la tesi che possa lottare per lo Scudetto sulla lunga distanza.
Intanto la rivale più accreditata dell’Inter si ferma ad Empoli, Spalletti paga la giornataccia di Vucinic che dopo aver regalato due vittorie alla Roma fa rimpiangere amaramente l’assenza di Totti.
L’atteggiamento del tecnico toscano nel secondo tempo è sconcertante: una serie di sostituzioni conservative che escludono centrocampisti offensivi inserendo esterni di difesa e difensori puri, al 90esimo i giallorossi avevano in campo contemporaneamente Cicinho, Mexes, Ferrari, Juan, Cassetti e Tonetto, 6 difensori di ruolo. Il gol del pareggio di un Empoli ben messo in campo, per quanto frutto delle circostanze, è una conseguenza praticamente inevitabile.
Gli altri risultati della giornata sono lo specchio di una serie di curiose combinazioni: tutti pareggi (alcuni ben giocati e spettacolari come a Genova, altri piuttosto tristi e fasulli come a Livorno), nei quali spiccano i tre successi esterni di Fiorentina, Atalanta e Sampdoria che guadagnano 2 punti in classifica su tutte le avversarie.
La Fiorentina scavalca così la Roma e al momento è meritatamente al secondo posto, ma la testa della classifica è lo specchio del sostanziale equilibrio del Campionato di quest’anno con soli 4 punti di distacco fra la capolista e il quarto posto. L’anno scorso di questi tempi erano già 11.
Tutto questo nonostante “l’assenza” del Milan che continua a steccare le partite interne, o meglio, a non vincere appena incappa in una brutta giornata di Gilardino. I rossoneri attendono Ronaldo, finalmente alle prese con i primi allenamenti insieme ai compagni. Basterà?
Il confronto fra la media punti con o senza il Fenomeno in campo suggerisce di sì e a quel punto si potrebbe arrivare nel momento clou del campionato con 5 squadre per 4 posti, quelli più ambiti e validi per la qualificazione in Champions.
Ci sarà da divertirsi.
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