Era il 22 dicembre del 2005 quando Julio Gonzalez, dirigendosi all’aeroporto per imbarcarsi sull’aereo che lo avrebbe riportato a casa per le vacanze natalizie, rimase vittima di un terribile incidente stradale che gli costò l’amputazione del braccio sinistro. Ora, a due anni di differenza, si avvera il suo sogno: quello di tornare a giocare a calcio da professionista.
L’attaccante infatti è stato convocato per la prossima partita del Tacuary che affronterà nel campionato di clausura paraguayano l’Olimpia Asuncion.
Il Tacuary è la squadra nel quale Julio è cresciuto ed è la società che lo ha messo sotto contratto dopo la terribile vicenda.
Probabilmente il suo ritorno al calcio giocato partirà dalla panchina ma è quasi sicuro un suo inserimento a partita in corso. A darne la notizia è stato il presidente della società Francisco Ocampo che ha spiegato anche che il giocatore scenderà in campo senza la sua protesi al braccio.
Ricordiamo che la scelta di ripartire dal Sud America era stata dettata dal fatto che in Europa non avrebbe potuto giocare a causa del regolamento che vieta l’uso di protesi artificiali, lo stesso CONI aveva gli aveva rilasciato il certificato di idoneità agonistica solo nelle categorie non professionistiche.
Il giocatore non dimentica l’Italia e Vicenza che gli hanno dato tante soddisfazioni professionali prima dell’incidente quanto affetto dopo quel maledetto giorno di dicembre.
Gonzalez emozionato ha ringraziato la sua squadra per la possibilità che gli sta offrendo e ha sottolineato ancora una volta la sua grande fede, lui che non a caso fa anche parte degli Atleti di Cristo:
“Ho passato momenti molto difficili nella mia vita, ma non ho mai smesso di credere in Dio che ora mi da un’altra volta l’allegria e la possibilità di fare quello che più mi piace: giocare a calcio.”
Nel corso della sua riabilitazione ha sempre mostrato tanta forza e ottimismo; si è sempre detto fortunato, nonostante l’accaduto, rispetto a tutte le cose brutte che succedono nel mondo e questo è il giusto riconoscimento ai suoi sacrifici.
Ora Julio può inseguire con determinazione ancora maggiore quello che il suo obbiettivo: conquistare la maglia della nazionale con la quale giocare i prossimi mondiali.
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