Delio Rossi? Marco Giampaolo? Niente affatto, il Torino ha scelto Stefano Colantuono per tentare la pronta risalita in Serie A l’anno venturo: il tecnico romano non ha esitato ad accettare la prestigiosa panchina offertagli (a differenza di Rossi, scettico nello scendere di categoria, e di Giampaolo, legato ancora al Siena) e così guiderà lui la riscossa dei granata nel prossimo campionato di Serie B. Incontratisi a Milano, il nuovo tecnico del Toro e il presidente Urbano Cairo hanno messo a punto un contratto annuale, auto-rinnovabile per un’altra stagione in caso di promozione.

Queste le parole del numero uno torinista in merito soprattutto al mercato che sarà: “Dobbiamo fare molto bene in serie B. Tutti vogliono Dzemaili, ma noi abbiamo riscattato Dzemaili ad aprile, per noi è importante e vogliamo tenerlo nella nostra rosa. Deve essere il cardine della nostra squadra, l’anno prossimo. Siamo al lavoro nel mio studio milanese con Rino Foschi e il capo dei nostri osservatori. Rosina resta? Voi sapete che chiedere di Rosina a me è come chiederlo al più grande estimatore, per me è un punto fermo. Per me resta, spero che da parte sua ci sia la stessa voglia che io vivo“. Ci ha pensato Colantuono ha parlare della nuova avventura, per lui e per il Torino.

Abbiamo raggiunto l’accordo e il Toro è una piazza prestigiosa e importante, vanno fatte le cose per bene in un posto del genere. Torino era un sogno: l’ho sempre desiderata questa piazza. Per mille motivi non ho guardato la categoria, questa squadra va allenata a prescindere dalla categoria: per la sua storia, per quello che le è successa. Con Foschi abbiamo parlato della nostra rosa, una rosa ampia. Vediamo quale sarà la voglia di chi c’è e di chi verrà: devono aver la mia motivazione per essere al Toro. Ci aspetteranno tutti: in B dovremo essere pronti a tutto. Pronti a lottare per i vertici della B. Il modulo? E’ presto parlarne: vediamo chi avremo a disposizione, i giocatori fanno il modulo non l’allenatore. Quasi un anno fermo di riposo forzato: per una sola panchina non ho potuto allenare. Ma ricaricare le pile dopo nove anni sostenuti, mi è servito. Penso di essere cresciuto in questi mesi sabbatici” ha detto l’ex Palermo, Atalanta e Perugia. A lui e al Torino l’augurio di una stagione ricca di soddisfazioni.

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ultimo aggiornamento: 15-06-2009


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