Da Cracovia, sede del ritiro dell’Italia, oggi ha parlato Antonio Cassano, il numero 10 azzurro ha incontrato i giornalisti e come al solito la sua conferenza stampa è stata ricca di spunti. L’attaccante ha fatto il punto sull’avventura europea, dopo il buon pareggio con la Spagna è possibile fare un primo bilancio, sulle possibilità degli Azzurri in questo torneo ma anche sulle sue possibilità. Il milanista ha fatto coppia con Balotelli, ma l’intesa non è stata perfetta tanto che nella ripresa Di Natale e Giovinco si sono fatti a tratti preferire, tanto che in molti si sono chiesti se Prandelli non farebbe meglio a tenere in considerazione l’ipotesi di schierare questa seconda coppia.
Cassano non sembra preoccupato, vuole essere protagonista a questo Europeo che fino a qualche mese fa sembrava anche impossibile da disputare visti i suoi problemi di salute, se c’è un rimpianto è quello di non avere al suo fianco Giuseppe Rossi, suo partner nelle qualificazioni:
“Non pensavo di fare l’Europeo, me lo son detto tante volte, sono stato fortunato, ho avuto una grazia, ma oltre a giocare, voglio fare il protagonista all’Europeo. Unica cosa che mi dispiace è non avere Rossi, mi dispiace non averlo qui, è uno dei giocatori fondamentali. Mi premeva riprendermi, adesso vado per la mia strada”.
Questo però non significa che non sia soddisfatto dei suoi compagni attuali, si dice convinto che l’intesa con Balotelli sia destinata a crescere, mentre non possono che essere di stima le sue parole per uno come Di Natale, che ha dimostrato di saper essere letale come pochi:
“Ho pensato ‘me la da’ la palla’, ma lì sono attimi, non si aspettava che Sergio Ramos recuperasse. Gli ho detto ‘devi tirare’ e lui ‘volevo dartela’, adesso diglielo ai giornalisti. Io l’avrei passata, non mi piace fare gol. Si dice che io dovrei fare il tutor di Balotelli. Vabbè, stiamo freschi… E a me chi ci pensa, allora? Ho un buon rapporto con lui, dentro è fuori dal campo. Possiamo migliorare, non abbiamo mai giocato insieme, ma possiamo fare bene. Con Di Natale ho uno splendido rapporto, io lo chiamo cecchino, gli dai mezza palla e fa gol”.
Cassano ha poi fatto chiarezza sul fallo fatto a Casillas, un episodio molto commentato in Spagna:
“Lamentele di Casillas? Difficilmente faccio fallo. Appena lo faccio si lamentano tutti. Gli ho dato una stecca perchè non volevo rincorrerlo, sono nato stanco. Volevo fermare l’azione e basta, lui mi ha detto qualcosina di troppo, ma tra ex compagni di squadra ci sta”.
Il giocatore poi è incappato in un mezzo passo falso, già si parla di “dichiarazione choc”, quando è stato interpellato a proposito delle parole di Cecchi Paone sul tema dei gay in nazionale. Il barese non è abituato a ponderare le parole e, pur non avendo espresso concetti sbagliati, ha forse scelto termini poco adatti per spiegare il suo pensiero:
“Problemi loro, son froci, problemi loro. Se l’ha detto Cecchi Paone che in nazionale c’è stato… Se dico quello che penso succede un casino. Ci sono froci nello spogliatoio? Sono problemi loro e non mi riguarda”.
Ma la conferenza stampa dalla Polonia è stata anche una buona occasione per parlare del Milan e in particolare delle voci di mercato che raccontano di un Thiago Silva molto vicino al Paris Saint Germain. Cassano non ha dubbi, se il brasiliano dovesse lasciare Milanello le ambizioni dei rossoneri dovrebbero necessariamente subire un ridimensionamento, e questo potrebbe portare a delle riflessioni anche sul suo futuro:
“Dare via Thiago Silva è dura. Lui non è sostituibile, lui è il 50 per cento della nostra squadra. Io da ignorante non lo darei mai via. Bisogna essere chiari sugli obiettivi: senza di lui non si può lottare per campionato e Champions. È un delitto perdere Thiago. La società ragionerà sul fatto che entrano molti soldini, ma dobbiamo essere chiar. Ibra? È un mesetto che non lo sento, ma se si arrabbia per la cessione di Thiago gli do ragione. Io adesso voglio giocare bene questo Europeo, poi vedrò se resto al Milan o no. Io una idea ce l’ho, ma la dico a chi so io. La Sampdoria? Io ho un sogno, ma lo tengo per me. Certo, quello alla Sampdoria è stato il periodo migliore della mia vita”.
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