Non potevamo chiedere di più a Donadoni e ai suoi uomini: una partita senza posta in palio, un po’ come giocare a poker con le fiches invece che con i soldi veri. Bisognava stare attenti solo a non fare brutte figure, anche se non avrebbero influito sulla classifica, e così è stato: buon ritmo sin dall’inizio e voglia di fare mantenuta fino in fondo anche se con qualche inevitabile amnesia, specie dopo l’uscita di Cannavaro. Finisce 3-1 e il risultato avrebbe potuto anche essere più rotondo. Ma va bene così.

La novità più rilevante nell’undici iniziale è la presenza di Raffaele Palladino, premiato dopo un avvio di stagione molto positivo con la maglia della Juventus. Per il resto, non ci sono novità, rispetto a quanto preventivato, con Toni unica (vera) punta, supportato da Iaquinta, sempre molto attivo anche lontano dall’area.

Passano 10 minuti, prima che una volenterosa Italia passi in vantaggio: il traversone al volo di Oddo dalla destra viene deviato in rete imparabilmente da Benjaminsen. Gli Azzurri, che già si erano resi pericolosi in un paio di occasioni, rompono il ghiaccio e possono ora giocare con meno frenesia.

E così dopo una serie di sfuriate nei pressi del fortino isolano, tra il 35esimo e il 41esimo, l’Italia chiude il conto: Grosso, servito sulla fascia da Palladino, mette al centro dove, il puntualissimo Luca Toni sfrutta un rimpallo favorevole: controllo e destro che non lascia scampo a Mikkelsen. Applausi scroscianti per il bomber del Bayern Monaco da parte del suo pubblico.

Tempo cinque minuti e Chiellini anticipa un’avversario a centro campo, si allarga sulla fascia sinistra, avanza verso l’area avversaria e qualche passo prima della linea dei sedici metri esplode un sinistro devastante che si insacca all’icrocio dei pali più lontano: 3-0 e sorrisi.

La ripresa, con un ritmo più intermittente, propone gli Azzurri alla ricerca di altre reti e i nostri modesti avversari orgogliasamente alla ricerca di qualche dato statistico.
C’è spazio per Bonera, Quagliarella e, negli ultimi minuti per Gilardino, che prendono il posto rispettivametne di Cannavaro, Ambrosini e del beniamino di casa Toni.

L’Italia non riesce più a sfondare, in compenso arriva il goal della bandiera di Jacobsen, che già ci aveva castigato all’andata e che è autore di tutt’e quattro le marcature della Nazionale delle Far Oer ( a fronte di 43 goal subiti): applausi anche per lui.

Finisce come doveva finire: tre punti ai Campioni del Mondo, che chiudono il girone al primo posto, davanti (e questa è una bella soddisfazione) alla Francia, staccata di tre lunghezze: 9 vittorie, due pareggi (stona quello con la Lituania) e una indigesta (ma preventivabile) sconfitta con i Galletti ad inizio avventura.
Per ora, va bene così.

Foto | Uefa.com

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