Giornata importante per la Juventus, in agenda c’era infatti l’assemblea degli azionisti presso il Centro Congressi del Lingotto a Torino. L’argomento caldo all’ordine del giorno è stato ovviamente l’approvazione del bilancio del passato esercizio che si è chiuso con un rosso di quasi 100 milioni di euro, il peggior risultato sportivo della storia bianconera. Ma a rubare la scena è stato l’annuncio a sorpresa del presidente Andrea Agnelli che parlando dello stadio ha voluto ringraziare Alessandro Del Piero, tratto d’unione delle varie case juventine al suo ultimo anno in bianconero:

“Lo stadio rappresenta inoltre una fortissima discontinuità col passato: siamo la prima Società in Italia che è riuscita a portare a termine questo progetto e siamo la prima Società che è riuscita a raggiungere i suoi principali competitor europei. Credo che questo segni, appunto, una profonda discontinuità; l’unico legame con le recenti case della Juventus, il Comunale, il Delle Alpi, lo Stadio Olimpico e lo Juventus Stadium, è il nostro capitano Alessandro Del Piero, a cui io dedicherei un applauso in quanto ha fortemente voluto rimanere qui con noi ancora per un anno, il suo ultimo in bianconero“.

Che Del Piero potesse appendere gli scarpini al chiodo alla fine di questa stagione era preventivabile, quello che stupisce è però il tempismo dell’annuncio: siamo ancora a inizio stagione, era proprio necessario? Il capitano della Juventus in questi anni ha sempre mostrato il suo profondissimo legame con la maglia, lo ha dimostrato accettando la Serie B e più di recente concludendo la querelle relativa al suo rinnovo contrattuale con un video attraverso il quale annunciava di aver firmato in bianco. La tanto attesa firma era poi arrivata con una giornata simbolica nel cantiere del nuovo stadio in costruzione. Del Piero è un giocatore sempre alla ricerca di nuove sfide, l’età sulla carta d’identità non è più quella di un ragazzino, ma perché annunciare il suo addio nel corso dell’assemblea degli azionisti?

Sono stati comunque molti i temi affrontati in questa calda mattinata torinese. La seduta si è aperta con un video dell’inaugurazione dello stadio, fiore all’occhiello di questa Juventus a cui manca ormai da troppo tempo un successo sportivo. Anche a causa dello Juventus Stadium si è arrivati ad un bilancio così disastroso, ma si tratta di un investimento che a lungo tempo dovrebbe produrre degli utili importanti. Andrea Agnelli ha voluto attaccare duramente la gestione degli scorsi anni, responsabile del disastro finanziario di cui si è dovuto parlare oggi:

“Oggi siamo convocati in assemblea per approvare il bilancio di esercizio 2010/2011, che è il peggiore nella storia della Juventus e che accoglie due fattori: da un lato gli investimenti virtuosi, quindi quelli per lo stadio, che sono stati compiuti tra il 2008 e il 2011, ma dall’altro anche quattro anni di incapacità di rinnovamento della parte sportiva della Società, che ha, come ho detto in passato, “ingolfato il motore”. Un bilancio che io ho già avuto modo di definire “intollerabile” per la perdita che ha generato, ma che è frutto della volontà di mantenere una Juventus competitiva, che possa aspirare a vincere così come le compete dalla sua storia”.

Come naturale conseguenza l’altro argomento cardine della giornata è l’aumento di capitale disposto dall’azionista di maggioranza Exor, un investimento di 120 milioni di euro per appianare i debiti e riportare la Juventus ai vertici del calcio nazionale e continentale. Agnelli rivolge un ringraziamento sentitissimo al cugino per lo sforzo economico che la famiglia si è impegnata a sostenere:

“Per quanto riguarda l’aumento di capitale, da un lato voglio ringraziare l’azionista di controllo, Exor, che ha già sostenuto il piano versando la sua parte di quota in conto futuro aumento di capitale e ha condiviso le linee guida del piano ed è pronta a sostenerci. D’altro canto credo che un ringraziamento particolare vada fatto a mio cugino, a John, in quanto il cambiamento nato con il mio arrivo in Juventus è anche frutto della sua determinazione a riportare la squadra e la società ai vertici. Quindi un grosso “grazie” va anche rivolto a lui”

Si è trattata insomma di una giornata agrodolce per i tifosi bianconeri: da un lato hanno potuto constatare che la società è determinata a tornare grande, lo dimostra il grande investimento di Exor, dall’altro si è però dovuto constatare che gli ultimi cinque anni hanno prodotto danni ingentissimi e che non sarà facile il percorso di rinascita. Ma soprattutto gli juventini da oggi dovranno iniziare a metabolizzare la fine di un’epoca, quella di Del Piero, il “solo capitano” come canta la curva, un giocatore che ha segnato la storia di questa squadra per quasi vent’anni polverizzando tutti i record. Il tempo passa e questo momento prima o poi doveva arrivare, ma la Juve ora dovrà imparare a fare a meno di uno come Alex, personaggio carismatico, capace spesso con la sua professionalità di tracciare la via anche per i compagni, di fare la differenza anche lontano dal campo.

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