In estate sembrava conclusa la trattativa che l’avrebbe portato al Besiktas (comprese le interviste da ex concesse alla stampa), poi non se ne fece nulla, la permanenza nella Juventus diventa un ripiego obbligato, da ospite indesiderato, una sorta di simbolo vivente di come anche Moggi, “il re del mercato“, poteva prendere le sue cantonate.
Poi, complice la decisione di Ranieri di accantonare Domenico Criscito e l’infortunio di Jorge Andrade, il riscatto sul campo: Nicola Legrottaglie si è preso stabilmente il posto al centro della difesa di una Juventus che pur senza entusiasmare ha subito un solo gol su azione nell’ultimo mese, quello di Walter Gargano contro il Napoli sabato sera.

Prestazioni convincenti, autoritarie, che ricordano quelle nei due di anni di Chievo fra il 2001 e il 2003, quando Moggi lo strappò alla concorrenza della Roma di Sensi e Legrottaglie si era ritagliato uno spazio anche in Nazionale. “Infradito“, come era stato soprannominato negli ultimi anni da tifosi juventini e di tutte le squadra in cui si è ritrovato a girovagare dopo una bocciatura in bianconero che suonava come definitiva, sembra tornato “Il Duca“, quel difensore sicuro di sè e dalle movenze eleganti destinato ad una carriera luminosa e ora sta vivendo la sua “seconda occasione“.

E’ stato raggiunto oggi l’accordo fra il DS Secco e il giocatore per il rinnovo del contratto, in scadenza a fine stagione, fino al 2010, una notizia che fino a tre mesi fa sembrava semplicemente surreale e che ora non sorprende nessuno. Come lo stesso Legrottaglie racconta volentieri il carattere esuberante, e per molti irritante e presuntuoso, dell’ex-ragazzo di Gioia del Colle, è sparito grazie alla sua conversione all’Evangelismo e all’adesione al gruppo degli “Atleti di Cristo” di cui fa parte il più illustre rossonero Ricardo Kakà.

Ora la nuova Juventus punta sul nuovo Legrottaglie, rinnovo di contratto e fiducia ricostruita e rafforzata: sembra un miracolo…sarà una scelta vincente?

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