Un tesoretto non indifferente; la Juve ha mandato in giro per l’Italia fior fior di giocatori, ragazzi giovani di belle speranze: alcuni ancora in erba, altri stanno pian pianino invecchiando, tutti ancora legati alla Vecchia Signora per via di prestiti e comproprietà, nodi da sciogliere nelle prossime sessioni di mercato. Quali saranno gli eredi di Marchisio e Giovinco? Chi invece finirà nel dimenticatoio come Chiumiento o Benjamin? Difficile dirlo, certo è che si può analizzare la situazione dei giovani più “caldi“, al fine di valutare se potranno, un giorno, rientrare o meno nei piani della prima squadra bianconera.
Albin Ekdal: svedesino di bell’aspetto, l’anno scorso superbe prestazioni con la Primavera di Maddaloni e qualche apparizione coi “grandi”, con tanto di esordio nell’infuocato clima del San Paolo di Napoli. La dirigenza juventina quest’estate ha deciso di mandarlo a Siena, Giampaolo lo ha visto poco all’inizio, poi pian pianino gli ha concesso fiducia e ora, con Baroni, è titolare del centrocampo dei toscani. Visione di gioco ed eleganza, senza dimenticare quel pizzico di cattiveria scandinava; il programma era tenerlo via da Torino per due stagioni, riavendolo poi fatto e finito a 22 anni. E se tornasse già la prossima estate?
Michele Paolucci: inizia a diventare “vecchio”, 23 anni di cui gli ultimi 3-4 a cercar di dimostrare di essere uno da Juve. All’Ascoli pareva stesse per esplodere, a Catania si è più o meno consacrato, era andato a Siena per dimostrare una volta per tutte il suo valore. Giampaolo non lo ha visto, Baroni invece vuole riesumarlo e già a Genova ha timbrato il cartellino con un gol dei suoi. In comproprietà con l’Udinese, il suo futuro è nebuloso; certo è che se dovesse esplodere nell’asfittico attacco della Robur, allora qualche chance potrebbe pure averla. A meno che non torni in Friuli a titolo definitivo, magari da titolare.’
Davide Lanzafame: enigmatico esterno offensivo che con la Primavera della Juve faceva sfaceli con Giovinco, a Bari confermò tutte le sue potenzialità andando addirittura in doppia cifra in quanto a gol. A Palermo per metà stagione combinò poco, a Bari non si è ripetuto. Cartellino a metà coi rosanero, quest’anno a Parma per tentare il definitivo salto di qualità: Guidolin lo tiene in considerazione, ma fino a un certo punto. Entra spesso dalla panchina, ma contro il Chievo la soddisfazione del primo gol in A. Ferrara e Maddaloni lo stimano: rientro alla base per il 2010/11?
Yago Falqué: ha senso passare dalla squadra giovanile della Juventus a quella del Bari? Evidentemente poco, perché Secco e soci non si aspettavano che lo spagnolo avesse così poco spazio in Puglia. Il prestito del talentino ex Barcellona non ha sortito gli effetti sperati, col Bari che gira a mille e il 19enne costretto a guardare la prima squadra col cannocchiale. A gennaio si definirà la sua situazione: le ottime prestazioni dell’anno passato (Viareggio compreso), il precampionato più che buono e le note potenzialità suggeriscono di non bruciarlo. Che vada in B per sei mesi da titolare?
Gli altri: Ayub Daud al Crotone aveva iniziato benino ma ora sta pagando lo scotto della prima stagione da professionista, Cristian Pasquato è al secondo anno di Empoli e sta trovando ancor meno spazio dell’anno scorso. Per entrambi non c’è fretta, ma qualche riflessione andrà fatta. Raffaele Bianco ogni anno conferma grandi qualità, eppure il centrocampista di Aversa ora al Modena rimane sospeso tra prestiti in giro per l’Italia, idem per Dario Venitucci quest’anno addirittura in Prima Divisione con l’Arezzo. Luca Castiglia s’aspettava (fino ad ora) di più dall’esperienza a Cesena.
Un occhio ai “famosi“: Almiron e Criscito, ma anche Palladino e Mirante, sono tanti i giocatori ancora legati (chi più chi meno) alla società di Corso Galileo Ferraris. Di questi probabilmente solo Criscito, dopo un lungo tira e molla col Genoa, alla fine sarà bianconero.
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