Basta un pizzico di fortuna, tanto impegno e un rimpallo: mescolando questi pochi ma preziosissimi elementi, la Roma ha dato un senso alla sua stagione. Sabato scorso contro il Milan ha vinto con un fortunoso, ma non per questo non meritato, 0-1 grazie al gol-carambola di Borriello e dl potenziale -13 dai rossoneri (un distacco psicologicamente incolmabile) è passata a un promettente -7. Il tutto alla vigilia delle due settimane e mezzo di sosta, nulla di meglio per trascorrere un sereno Natale e ripresentarsi, dopo la sosta, carichi più che mai.
La notte di San Siro potrà, alla lunga, rivelarsi crocevia stagionale, per la squadra e per alcuni singoli. Per esempio Doni che ha ritrovato il campo da titolare dopo mesi, ha mantenuto la porta sguarnita e ha anche ricevuto i complimenti dei compagni, De Rossi in primis che lo ha definito il migliore dopo Buffon: “Per me è stato come un esordio, ero emozionato, ma sono soddisfatto per come è andata. Ringrazio Daniele e i miei compagni. Il mio futuro? Lo sa solo la società” ma intanto ha guadagnato posizioni nelle gerarchie dei portieri giallorossi, dopo il forfait di Lobont e la tenuta non eccezionale di Julio Sergio.
Altro brasiliano, altri sorrisone. Stiamo parlando di Adriano che ha sgomitato e ha esultato al gol di Borriello, di nuovo titolare dopo la gara di Verona e l’improvviso attacco febbrile contro il Bari (sarebbero state tre gare di fila). L’Imperatore è stato scelto da Ranieri appannaggio di Totti, ovvio che la soddisfazione per la fiducia ricevuta sia tanta: “Sono proprio contento, ringrazio il mister e la presidente. Ora vado in Brasile con la mia famiglia per le vacanze, ma tornerò più forte di prima” ha assicurato il centravanti, che così una volta per tutte rimanda al mittente le voci che lo volevano a un passo dal Corinthians.
E che dire di mister Claudio Ranieri? Dopo il successo meneghino, il tecnico della Roma rilancia se stesso e la sua squadra, non nascondendosi. Anzi:
“Lotteremo fino alla fine, perché come avevo detto questo è e sarà un campionato molto equilibrato, con punteggi molto più bassi. Dobbiamo mantenere la stessa forza, la stessa concentrazione e tentare la rimonta come l’anno scorso. Il turnover? Non è facile perché non eravamo abituati ad avere una rosa così importante e qualcuno si dispiace se non gioca. Ma questo deve essere un’arma in più, non in meno. Ci lamentavamo di non avere una rosa competitiva, ora è iniziato un progetto che spero di portare avanti a lungo. Dobbiamo essere forti”.
Catania all’Olimpico e poi Samp a Marassi: due match tosti, ma utilissimi per saggiare la vera forza della Roma. Due vittorie lancerebbero di diritto i giallorossi, per lo scudetto ci sono pure loro.
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