Storie di “Owen” che si incrociano: il primo ha come nome di battesimo Owen e stiamo parlando di Owen Hargreaves, il secondo invece è Michael Owen. Entrambi giocatori del Manchester United, in questi giorni hanno fatto parlare per i loro infortuni: se per l’anglo-canadese pare ci sia la luce alla fine di un lungo tunnel, per lo sfortunatissimo attaccante è l’ennesima tegola di una carriera contraddistinta da troppi acciacchi. Ma partiamo dalla storia bella, e cioè il ritorno in campo di Hargreaves dopo 18 lunghissimi mesi, praticamente un calvario: l’ultima volta che mise piede in campo correva l’anno 2008, era il 21 settembre e contro il Chelsea si ruppe il crociato del ginocchio destro. Dopo i ritiri prematuri di Primus del Portsmouth (ginocchio) e di Ashton del West Ham (caviglia), voci sempre più insistenti asserivano anche il numero 4 dei Red Devils potesse a 29 anni appendere le scarpette al chiodo.

Due interventi ad entrambe le ginocchia, ricadute e morale sotto i piedi, ora però pare tutto passato: “Finalmente Owen sta per riprendere a giocare, è una bella notizia. In allenamento ha dimostrato di essere pronto per tornare a lottare con gli altri dopo mesi e mesi di riabilitazione. Giovedì sarà in azione con la squadra riserve. Per altro sta per ristabilirsi anche Macheda che ultimamente ha avuto una lunga serie di problemi fisici” ha detto Alex Ferguson che nel 2007 fece sborsare ben 17 milioni di sterline per assicurarsi il centrocampista dal Bayern Monaco. Ma come detto a fare da contraltare a questa bella notizia, ecco la tegola Michael Owen, un infortunio ai flessori della coscia rimediato nella finale di Curling Cup contro l’Aston Villa sul finire della prima frazione (aveva per altro anche fatto gol in precedenza).


Probabilmente solo a Capello non sarà dispiaciuto, visto che Owen era acclamato dalla folla ma mai preso in considerazione da Don Fabio per la Nazionale inglese; ora potrà giustificare le sue “non convocazioni” all’ex Golden Boy. Ferguson è come ovvio dispiaciuto: “È’ una brutta notizia per la squadra e per Michael. Credo che il prato duro di Wembely sia una possibile causa dell’infortunio. Gli auguriamo di rimettersi presto in forma“. Owen dunque rimanda tutti alla prossima stagione: questa si chiude con 31 presenze e 9 gol, di cui 3 in Premier. Insomma, tanta sfortuna per questo ragazzo che patì il più brutto infortunio nei mondiali tedeschi del 2006 contro la Svezia: si ruppe i legamenti del ginocchio e tornò in campo 10 mesi dopo, con un crociato nuovo donatogli da un atleta prematuramente scomparso. Appena un anno fa si micro-fratturò la caviglia con la maglia del Newcastle. Insomma, questa volta almeno è “solo” muscolare…

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