Marco Borriello questo momento probabilmente lo aspettava da anni, da quando ragazzino vestiva la maglia del Milan e sognava di diventare un campione.(Clicca qui per la sua galleria)
Le storie però non sempre vanno come ci si aspetta, la carriera di un calciatore può essere piena di ostacoli.
E i sacrifici non sono stati certo pochi.
La sua carriera da professionista inizia nel 2001 quando ancora diciannovenne fu mandato in provincia a farsi le ossa. La Triestina, che allora militava in C2, è stata la sua prima squadra, poche le presenze per lui, soltanto 9, arricchite però da un gol.
L’anno dopo sale di categoria per vestire la maglia del Treviso in C1 e si fa notare subito come un attaccante molto promettente riuscendo a mettere a segno 10 reti in 27 partite.
La dirigenza rossonera pensa che i tempi siano maturi per un primo esame con la maglia del Milan, così la stagione 2002-2003 inizia in rossonero per lui purtroppo però non ci sarà molto spazio, in campionato vedrà il campo solo tre volte, in coppa Italia però riuscirà a realizzare il primo goal da milanista pur disputando solo due partite. Ma a gennaio è di nuovo tempo di fare le valigie, destinazione Empoli, dove Marco quasi ventunenne riuscirà a collezionare 12 presenze e un gol.
Dopo il campionato 2003-2004 vissuto tutto all’ombra della Madonnina e all’ombra dei campioni milanisti che non gli lasciano troppo spazio, Borriello capisce che deve fare qualcosa per dare una svolta alla sua carriera.
La Reggina potrebbe essere la squadra della definitiva esplosione, ma nonostante sia impiegato con continuità non riesce ad andare oltre le due marcature.
Finisce il campionato e Borriello e di nuovo in viaggio, per la prima volta si dirige verso Genova, sponda Samp ma la sua esperienza non sarà esaltante, dopo una decina di presenze e due reti a gennaio viene ceduto in prestito al Treviso.
Il ritorno in Veneto gli porterà fortuna, non riuscirà ad evitare la retrocessione della sua squadra ma i 5 gol messi a segno gli valgono la fiducia del Milan che lo richiama alla casa madre.
Pare che adesso per lui ci sia un po’ di spazio in più ma il momento più difficile di tutta la sua carriera è dietro l’angolo: il 21 dicembre 2006 risulta positivo al cortisone. Le controanalisi confermeranno la positività e nonostante la difesa della sua fidanzata Belen Rodriguez la squalifica arriva puntuale e implacabile. Tre mesi di stop e una carriera che potrebbe inabissarsi definitivamente.
Non è semplice infatti trovare una squadra dopo una storia di doping, soprattutto se ancora hai tanto da dimostrare e il tuo unico credito è quello di essere un giocatore del Milan che per lo più gioca quando il turn over lo richiede.
Ma qualcuno che in lui credeva ancora c’era ed era Preziosi che quest’estate lo ha voluto alla corte di Gasperini. Il ragazzo ormai venticinquenne e tornato a Genova, sulla sponda opposta, quella rossoblu. L’attaccante di San Giovanni a Teduccio ha ripagato la fiducia prima guadagnando un posto da titolare, scalzando gente come Marco Di Vaio e poi diventando vero e proprio trascinatore del Genoa.
L’inizio di campionato dei grifoni è esaltante e il merito forse è soprattutto di Borriello, 5 reti, tutte di ottima fattura e prima tripletta in serie A contro l’Udinese.
Ieri i tifosi rossoblu, dopo il gioiellino realizzato contro il Cagliari, gli hanno tributato una standing ovation e Borriello è tornato a sorridere.
La sua serenità in campo riflette anche una maggior serenità nella vita privata, la sua storia d’amore con Belen continua e si inizia a parlare di matrimonio.
Il peggio sembra essere passato e c’è anche il tempo per sognare, magari una maglia azzurra. Ma il ragazzo preferisce stare con i piedi per terra e pensare al suo Genoa. Tutto il resto se dovrà arrivare arriverà, la sfortuna sembra ormai alle spalle.

Le più belle immagini di Marco Borriello









































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