Questa sera si chiude con una settimana di anticipo il Gruppo D della Champions League con la doppia sfida tra Milan e Celtic da una parte e Shakthar Donetsk e Benfica dal’altro. La data di oggi è stata stabilita dall’UEFA per consentire ai Campioni d’Europa di volare in Giappone per il Mondiale per Club.
Al Meazza si chiude il sipario per quanto riguarda questa prima fase della manifestazione. Cominciamo con il dire che, con un pareggio sono tutti contenti, o quasi: i rossoneri, già aritmeticamente qualificati, si assicurerebbero anche il primo posto nel girone (aspetto da non sottovalutare dal momento che tutte le “big” stanno vincendo i rispettivi gruppi), gli scozzesi dal canto loro, passerebbero il turno, indipendentmente da quanto accadrà in Ucraina.
In quest’ottica va interpretata la frase di Carlo Ancelotti: “Un pareggio? Non sarebbe uno scandalo.” Detto questo, lo stesso tecnico di Reggiolo assicura come schiererà comunque la migliore formazione, senza pensare al Sol Levante. D’altra parte, i biancoverdi, che devono guardarsi le spalle, fuori casa non sono altrettanto temibili come tra le mura amiche.
Milan-Celtic sta diventando un appuntamento fisso nella storia recente della Champions League. E i rossoneri l’hanno sempre spuntata ma non senza soffrire. Nel 2004, a “S. Siro” il Milan si impone 3-1 nell’incontro di andata, sfondando il muro avversario solo nei minuti finali con Inzaghi e Pirlo, dopo che Varga aveva impattato il vantaggio di Shevchenko. Al ritorno finirà 0-0.
Lo scorso anno, lo ricordiamo tutti, la squadra di Ancelotti ha dovuto sudare per 210 minuti, tra andata e ritorno, per perforare il fortino scozzese: dopo una quantità impressionante di palle goal sciupate, e qualche brivido, il neo Pallone d’Oro Kakà, dopo pochi minuti dall’inizio dei tempi supplementari, lascia tutti sul posto involandosi ad una velocità disarmante verso la porta dell’ottimo Borouc, per realizzare l’1-0 finale (cliccate qui per il video-sintesi).
Infine, c’è da cancellare la partita di andata: un brutto Milan, battuto da un modesto e fortunato Celtic, all’ultimo secondo, dopo una partita scialba che, purtroppo, sarà ricordata non tanto per il 2-1 finale per i padroni di casa, quanto per la vergognosa sceneggiata di Nelson Dida, che fallì l’audizione come attore, dopo quella di portiere.
C’è da guadagnarsi il primo posto quindi. C’è da celebrare un Pallone d’Oro. C’è da vincere in casa, aspetto ancora sconosciuto in campionato. C’è da onorare un impegno anche per rispetto alla squadra ucraina, che ha ancora chances di qualificazione e, del Benfica dell’amico Rui Costa, che può puntare alla Coppa Uefa.
Dopo, ma solo dopo, si potranno fare le valige per l’Oriente.
Foto | Ac Milan.com
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