Sono gli ultimi arrivati e hanno tanta voglia di fare bene: stiamo parlando del Napoli e degli acquisti dell’ultima ora, Cribari e Dumitru. Il primo è un difensore, un passato tra Empoli, Udinese, Lazio e Siena, l’ultimo scorcio della scorsa stagione a dir la verità non proprio fortunato; il secondo è un gioiellino, attaccante punto fermo dell’Italia Under 19, nato in Svezia da padre rumeno e madre brasiliana, vivaio empolese e la freschezza dei 19 anni. Così lo stopper: “Sono qui per fare bene e ripagare tutti della fiducia. Metterò a disposizione della squadra la mia esperienza. Ho giocato gare sia in Champions che in Europa League e so quali sono le difficoltà. Mazzarri mi voleva già quando allenava la Samp, ora sono qui e darò tutto me stesso” le parole del nuovo numero 25 partenopeo.
Numero 12 invece per Nicolao Dumitru, cifra scelta non a caso perché il suo idolo è Thierry Henry: “Mi sento al primo anno di università. Ho scelto il 12, il numero di Henry in nazionale. All’Empoli avevo il 14 che lui aveva nell’Arsenal. E’ il mio idolo. Ho voluto Napoli perché con Juventus e Inter sarei andato in Primavera. Qui mi allenerò con tanti campioni, poi spero di farmi trovare pronto quando sarò chiamato in causa“. Questo giovanotto classe ’91 ha i guizzi del fuoriclasse, assomiglia a un suo coetaneo già affermato come Hernandez e fa della velocità, commista a una atipica esplosività, le sue armi migliori. Ma oggi è stato anche il giorno di Mazzarri, atteso a spiegare i motivi che hanno spinto Quagliarella ad accasarsi a Torino, sponda Juve, quando in pochi riuscivano ad immaginarlo.
“A Quagliarella, come a tutti, è stata prospettata la logica dell’alternanza. Fabio sapeva a cosa andava incontro. Nessuno gli aveva detto che non avrebbe giocato. Non abbiamo certamente preso Cavani per lasciare fuori lui. Anzi, tecnicamente la sua partenza mi dispiace perché io volevo una forte competizione all’interno dello spogliatoio visto che stavolta lotteremo su tre fronti” ha detto il tecnico di San Vincenzo, che poi ha continuato a parlare degli altri ragazzi andati via: “A Cigarini è capitata un’occasione importante, siamo orgogliosi della sua convocazione in Nazionale ma ci sono equilibri tattici dove può rendere meno come, ad esempio, nel mio Napoli. Rinaudo è stato correttissimo, mi ha detto che non se la sentiva di stare un altro anno dietro Cannavaro. Con entrambi ci siamo salutati con rispetto e armonia, come è accaduto pure con Denis“. E ora parola al campo.
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