Le polemiche sui “gol fantasma” sono una costante del gioco del calcio, soprattutto da quando le moviole permettono di rivedere centinaia di volte gli stessi 4-5 frame all’infinito cercando di scrutare con ingrandimenti, simulazioni al computer sempre più tecnologiche, se la palla ha veramente varcato totalmente la linea o meno.
Il caso più eclatante, sicuramente il più vecchio di cui si abbia ancora memoria, risale al 30 giugno 1966 quando a Wembley, nella finale Inghilterra – Germania Ovest dei Mondiali, venne convalidato il gol di Geoff Hurst del momentaneo 3 a 2 per gli inglesi al 5^ minuto del secondo tempo supplementare. La palla in realtà non era entrata del tutto, i replay di una decina d’anni dopo l’hanno potuto confermare con certezza (potete guardarne il video qui), ma il problema dei “gol fantasma” è ancora attuale oggi, oltre 40 anni dopo.
La Fifa, dopo anni d’immobilismo, sembra aver deciso di accelerare l’introduzione di nuovi strumenti che aiutino il direttore di gara nella valutazione dei casi più controversi, ma la strategia non sembra vincente.
C’è davvero poco di tecnologico e moderno nella proposta del massimo organismo calcistico mondiale: 2 arbitri, giudici di linea, che si posizioneranno vicino alle due porte. Insomma, ancora l’occhio umano, un altro paio, ma sempre di questo si tratta.
Certo, c’è anche in ballo il pallone “intelligente” dell’Adidas dotato di Chip che ne rilevi la posizione, un prototipo già sperimentato nel 2005 ai mondiali Under 17 con scarso successo, ma ciò che sorprende è l’assenza del “sistema italiano“, quello installato sul campo dell’Udinese e realizzato dal Cnr di Bari.
Dotare gli stadi della soluzione Made in Italy costa 100mila euro per ogni impianto, ma porta con sè un dettaglio che non dovrebbe essere sottovalutato: funziona.
Eppure nulla, nel prossimo Mondiale per Club di Dicembre (principali protagoniste il Milan e il Boca Juniors) si proveranno i “nuovi” giudici di linea e probabilmente lo Smartball Adidas, nulla di più.
Perchè le cose stiano andando così resta un mistero, nonostante la FIGC si sia data da fare per consegnare una soluzione “bella e pronta” gli organismi mondiali si fanno beffe dell’idea italiana facendo finta che non esista, riproponendo lo smartball Adidas dal quale, nonostante il denaro investito, non sono arrivati buoni risultati e “sperimentando” i giudici di linea sullo stile del Tennis.
Altro dettaglio? La posizione precisa dei due nuovi arbitri sarà comunicata direttamente a dicembre, così avranno qualche mese per trovarne una plausibile ed efficace, sempre sperando che uno dei due non sbatta le palpebre proprio quando la palla sta per entrare.
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