Il Weekend di Serie A è stato agitato dal “caso arbitrale” di Napoli – Juventus: con il suo doppio errore Bergonzi, un nome che gli Juventini ricorderanno a lungo, eguaglia dopo appena 7 giornate l’arbitro Tagliavento che in Cagliari – Juventus assegnò due calci di rigore ai sardi. In verità a Cagliari il Direttore di Gara aveva fatto di più arrivando a fischiarne tre, ma uno di questi era stato “revocato” dopo l’intervento del guardalinee. All’epoca di quella partita i commentatori segnalarono la cosa quasi fosse in qualche modo un evento storico e difficilmente ripetibile, evidentemente si sbagliavano.
Altra differenza, non di poco conto, è che Tagliavento aveva delle valide ragioni per fischiare due volte la massima punizione, opinibili solo alla moviola e di certo non cassabili come “errori” in maniera definitiva. Un vero peccato: la partita del San Paolo non meritava questa macchia, tanto più dopo che i primi 60 minuti di gioco avevano mostrato un grande Napoli, mai in soggezione contro una Juventus pienamente in partita, ma in difficoltà contro i ragazzini terribili di Reja e i due ex dal dente avvelenato Blasi e Zalayeta. Numeri alla mano i risultati della domenica hanno finito per mitigare l’amarezza dei bianconeri: l’Inter è stata fermata sul pareggio da un Palermo aggrappato alla sua aggressività e alla lucidità dell’ex di turno, il portiere Fontana, la Fiorentina non è riuscita a vincere a Marassi contro il Genoa fallendo il sorpasso. I bianconeri, che stavolta hanno reagito anche per bocca del Presidente Cobolli Gigli, devono smettere in fretta di recriminare per l’arbitraggio e riprendere in mano il loro destino, il turno infrasettimanale è solo un intermezzo in attesa della sfida contro l’Inter del 4 novembre.
L’unica squadra che ha dimostrato di saper correre ed approfittare, lei sì fino in fondo, del passo falso dei nerazzurri è la Roma.
I giallorossi affondano un Milan che conferma ulteriormente il suo rendimento imbarazzante in campionato e lo tengono bloccato a 10 punti, una miseria dopo 9 gare. La dimostrazione di forza del gruppo di Spalletti è duplice: questa Roma può battere chiunque e può farlo anche senza la bandiera e l’anima dell’attacco Francesco Totti, ancora dolorante alla caviglia dopo la botta rimediata in Champions contro lo Sporting Lisbona.
“Pezzo de pane“, così è soprannominato Mirko Vucinic dalle parti di Trigoria, un nomignolo che rende l’indole dell’uomo prima che del giocatore, in grado di farsi voler bene dall’ambiente nonostante il contributo modesto offerto alla causa giallorossa nel primo anno a Roma. Chissà che continuando a segnare con questa continuità in match tanto importanti non se ne guadagni presto uno diverso, più legato alle sue doti di punta veloce dal tiro letale.
Il montenegrino, dicevamo, affossa un Milan ancora una volta imbarazzante. L’avevamo detto la scorsa settimana, guai a farsi ingannare dalla somiglianza degli andamenti casalinghi delle due squadre: i rossoneri hanno problemi molto più seri di quelli dei giallorossi, ugualmente incapaci di trovare continuità nei risultati, almeno nell’ultimo mese, prima dell’uno due Champions-Campionato degli ultimi 4 giorni. Ancelotti deve fare i conti con una squadra abulica, lenta e prevedibile che attende quasi impotente la giornate buone della sua stella e prossimo Pallone d’Oro accreditato Kakà perchè qualcuno “accenda la luce” in mezzo al campo.
Il Mister non nasconde qualche preoccupazione, ma rimane fiducioso dei mezzi di una squadra che a novembre dello scorso anno sembrava “cotta e bollita” e poi si è portata a casa la Champions League. A Dicembre, fra il 13 e il 16, si gioca la Coppa del Mondo per Club a Tokyo ed è naturale che la preparazione sia stata improntata soprattutto per arrivare pronti a quell’appuntamento. Il problema è che continuando di questo passo, con tante pretendenti in più rispetto al 2006/07, rischia poi di non avere il tempo per ritrovare il passo che porta ai primi 4 posti, quelli validi per la qualificazione in Champions, e questo nonostante l’auspicabile ritorno di Ronaldo e l’esordio del baby fenomeno Pato.
Il Milan non è comunque l’unica grande delusa del Campionato. Anche ieri è maturata una brutta sconfitta, stavolta contro l’Udinese per la Lazio dell’intercettato Delio Rossi che si è affidato al silenzio stampa per cercare di contenere le polemiche. Fra un girone di Champions nel quale occupa l’ultima posizione in classifica, ma che continua a sottrarre preziose energie ai giocatori, ed un ambiente turbolento dopo le accuse di slealtà sportiva rivolte al suo allenatore i biancocelesti rischiano di vedere con il binocolo la zona alta della classifica (e non stiamo parlando dei primi 4 posti).
L’occasione del riscatto immediato non è la partita più semplice dell’anno per la Lazio, mercoledì sera nel turno infrasettimanale toccherà far visita ai cugini della Roma per il Derby d’Andata. In 10 giorni la Lazio si gioca in rapida sequenza la stracittadina, la sfida interna con la Fiorentina e il futuro in Champions contro il Werder Brema: se arrivassero tre sconfitte sprofonderebbe in un incubo potenzialmente senza via d’uscita.
Ecco il Programma delle gare della 10ima Giornata di Serie A:
Mercoledì 31 Ottobre
Ore 20.30
Atalanta – Cagliari
Fiorentina – Napoli
Inter – Genoa
Juventus – Empoli
Palermo – Parma
Reggina – Livorno
Roma – Lazio
Sampdoria – Milan
Siena – Catania
Udinese – Torino
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