Dopo 8 giornate il Campionato di Serie A non offre verdetti definitivi, ma una verità sembra già acquisita: l’Inter, capace di vincere anche quando soffre su uno dei quei campi “provinciali” animati dalla costante caccia a decisivi punti salvezza, ha tutte le carte in regola per confermarsi dopo l’anno dei record. Sono incredibilmente 2 i punti di vantaggio “virtuali” dell’Inter di quest’anno su quella schiacciasassi dello scorso anno e la formazione che era possibile comporre con i giocatori assenti, o comunque non in campo dal primo minuto contro la Reggina, è impressionante: Julio Cesar, Burdisso, Materazzi, Samuel, Javier Zanetti, Solari, Dacourt, Stankovic, Jimenez, Cruz e Ibrahimovic. Una squadra da scudetto e in grado di far vedere i sorci verdi a qualsiasi rivale anche in Champions.

Mancini deve saper amministrare il patrimonio tecnico, ulteriormente arricchito da Adriano (che ritrova il gol, difficile sapere se si tratta di un fuoco di paglia) desaparecido lo scorso anno, dal prezioso jolly Cesar e da un Suazo che deve ancora dare il meglio da quando è finita l’estate delle amichevoli. Alla spalle dei nerazzurri si sfalda subito il duo Juventus – Roma, “il merito” è dei giallorossi che in una partita spettacolare quanto difensivamente sciagurata vengono fermati da un Napoli che sa sfruttare tutte le occasioni per far male.
Spalletti ha il “problema Champions”, la coppa porta via tante energie, soprattutto mentali in questa fase. I prossimi due impegni di campionato sono da brividi: Milan a San Siro e Derby con la Lazio, il rischio che gli avversari approfittino di una difesa che perde colpi c’è e, pur con un calendario che a fine novembre comincia la discesa, a quel punto ci vorrebbe molto carattere per rimettersi all’inseguimento dell’Inter se continuasse l’attuale striscia negativa (1 sola vittoria in 5 gare, 12 gol fatti e 12 subiti).

Gli osservatori meno attenti potrebbero accomunare le difficoltà della Roma a fare punti in casa a quelle del Milan, la vera grande delusa di inizio campionato, ma si tratterebbe di un’osservazione superficiale. I giallorossi, è vero, hanno vinto una sola volta in casa (con il Siena) in 4 gare, ma i pareggi sono arrivati contro Juventus e Napoli, la sconfitta contro l’Inter. I rossoneri hanno fatto decisamente peggio: se il pareggio con la Fiorentina ci può stare, le due X contro Catania e Parma e la sconfitta con l’Empoli di ieri sono un segnale davvero preoccupante.

Kakà ha bisogno di riposo, pur senza le frequentazioni dei “festini a luci rosse” di Ronaldinho e Robinho, e il gioco degli uomini di Ancellotti, già piuttosto opaco, fa un ulteriore decisivo passo indietro. Vero, in casa è paradossalmente più difficile trovare spazi con le “piccole” che si chiudono in difesa con 10 uomini dietro la linea della palla, ma il vero male del Milan era e resta il gol che non arriva quando in porta non c’è il primo ragazzino sudamericano che passa per Formello.
Gilardino spara a salve, Inzaghi attende le serate di Coppa per farsi vivo, Pato è rimandato a Gennaio, Ronaldo continua a “fare palestra” a 3 mesi da un infortunio muscolare e i punti in 8 gare sono appena 10, la metà di quelli raccolti dai cugini nerazzurri, addirittura 5 in meno nel confronto poco lusinghiero con la scorsa stagione. Per Galliani “il campionato è solo un mezzo per qualificarsi alla Champions“, ma bisogna iniziare a far punti in fretta se si vuole arrivare nelle prime quattro a fine anno.

La Juventus, che continua a non convincere del tutto in “ottica scudetto” resta comunque in scia all’Inter e nel posticipo “doma” un Genoa in grado di confermare tutto quanto di buono fatto vedere dalla seconda giornata in avanti. Torna al gol Capitan Del Piero, il 33enne dopo la firma del contratto aspetta da un momento all’altro che la moglie Sonia dia alla luce il suo primogenito/a. Sui bianconeri c’è da dire che offrono prestazioni gagliarde, ma mancano di qualità.
Il redivivo Legrottaglie e il giovane Chiellini reggono egregiamente il centro dalle difesa, ma la squadra è intimorita e arretra il baricentro, sparacchia via il pallone alla prima opportunità e rinuncia a costruire gioco per difendere vantaggi striminziti che, Firenze insegna, si fa presto a perdere per strada con qualche episodio sfavorevole.

La grinta della Juventus rischia poi di diventare un’arma a doppio taglio quando la tensione sfocia in nervosismo e procura una buona dose di cartellini gialli. Come se non bastasse arrivano anche le espulsioni, con Ranieri a dare il brutto esempio e Pavel Nedved che lo imita volentieri. La Giustizia Sportiva ha avuto la mano pesante sulle squalifiche ai bianconeri dopo Calciopoli, il rischio è che il gomito alto del ceco a tempo scaduto gli possa costare 3 giornate di squalifica, e di conseguenza la presenza nella supersfida del 4 novembre con l’Inter, mette in agitazione i tifosi. Noi non condivideremmo, 2 giornate “bastano“, ma la possibilità c’è.

Il prossimo turno propone tre grandissimi big match che possono dare un’ulteriore scossa alla classifica: la difficile trasferta per l’Inter, impegnata al Renzo Barbera di Palermo, la supersfida dell’anticipo fra Napoli e Juventus e Milan-Roma domenica alle 15. Ci sarà da divertirsi.

Il Calendario della Nona Giornata Serie A:

Sabato 27
Ore 18.00
Torino-Cagliari
Ore 20.30
Napoli-Juventus

Domenica 28
Ore 15.00
Catania-Sampdoria
Empoli-Atalanta
Lazio-Udinese
Milan-Roma
Palermo-Inter
Parma-Livorno
Siena-Reggina

Ore 20.30
Genoa-Fiorentina

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