Se la salvezza, tradizionalmente, è fissata a quota 40 punti, allora il Parma può dirsi a metà dell’opera: zitta zitta la squadra emiliana ha fatto le cose davvero per bene. Due anni fa scendeva in B e senza isterismi nella scorsa stagione s’è giocata il proprio campionato tra alti e bassi; con Guidolin meritata e pronta promozione nella massima serie, la vera dimensione di questa squadra, quest’anno un avvio brillante. Merito di Tommaso Ghirardi e del neo direttore sportivo Pietro Leonardi, un’accoppiata che ha messo su una rosa interessantissima: un mix di giovani e di vecchietti, esperienza e incoscienza, alla fine ne è venuto fuori un melting pot esplosivo.

Giocatori come Bojinov o Dzemaili, Paloschi o Biabiany sono ragazzini ma terribilmente efficaci; d’altro canto i vari Panucci, Zaccardo, Morrone, Amoruso e Castellini aggiungono quel tocco di solidità frutto degli anni passati sui campi di calcio di cui raramente si può prescindere. E poi Daniele Galloppa, addirittura convocato da Marcello Lippi per le prossime amichevoli degli azzurri contro Olanda e Svezia. Ora però la squadra emiliana è alla resa dei conti: dopo aver conquistato il 75% dei punti in casa e aver perso contro le big Inter e Milan, è attesa nei prossimi 6 turni a vere e proprie battaglie che saggeranno la vera stoffa della squadra.

Dopo la sosta trasferta a Firenze, quindi il Napoli al Tardini e il Genoa al Marassi; derby delicato col Bologna, quindi Roma fuori e Juve in casa, un tour de force che potrebbe ridimensionare questa squadra, comunque ampiamente soddisfatta sino ad ora, tanto più perché neo promossa. “Il nostro è un gruppo molto coeso, molto unito: fa le cose che proviamo in settimana: a volte ci riesce bene a volte ci riesce male. Anche le mie scelte a volte sono buone a volte no, però c’è voglia di fare, c’è unità di intenti, la prima qualità per un gruppo che ha voglia di sognare ancora, insomma di scrivere una pagina importante” ha detto il condottiero Francesco Guidolin al termine della sfida, vinta 2-0, contro il Chievo.

Il maestro che batte l’allievo, i temibili clivensi di Di Carlo, ex giocatore del tecnico veneto quando questo allenava il Vicenza, annichilito dall’uno due firmato Zaccardo e Lanzafame: “E’ stata la vittoria del gruppo, e di tutti quelli che lavorano quotidianamente con me. Oggi è stata ancora di più la vittoria del gruppo, di tutti quelli che lavorano in campo con me: li ringrazio proprio perché hanno svolto un lavoro non facile e l’hanno fatto bene. Hanno seguito le indicazioni, hanno meritato la vittoria: un gruppo di cui io sono orgoglioso. Non è un complimento, è la verità sui miei giocatori” ha proseguito raggiante l’allenatore dei ducali. Insomma, sembrano tornati i tempi belli dalle parti di Parma…

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