I toscani sono riapprodati in cadetteria dopo 13 anni di tribolanti vicissitudini: dalla retrocessione del ’94 negli spareggi contro l’Acireale, i nerazzurri hanno masticato addirittura l’Eccellenza dopo il fallimento alla fine di quella stagione. L’era Anconetani era finita e il popolo pisano iniziò a capire che doveva apprestarsi a vivere anni di buio; poi pian pianino la scalata culminata oggi contro il Monza: dopo la sconfitta all’andata, Ceravolo al 40′ e Ciotola al 118′ hanno ribaltato la situazione facendo letteralmente esplodere l’Arena Garibaldi. Può festeggiare così mister Braglia insieme al presidente Covarelli, che hanno riconsegnato alla città toscana il grande calcio dopo troppi anni di sofferenze nei piani bassi del mondo del pallone.
I lupi avellinesi, a differenza del Pisa, avevano masticato la Serie B più di recente; ad accomunare le due squadre, però, i fasti di fine anni ’80 quando entrambe le formazioni erano importanti squadre di A. Contro il Foggia s’è ripetuto il copione già vissuto dagli irpini contro l’altra compagine pugliese dei playoff, il Taranto: sconfitta per 1-0 fuori casa e ritorno ad Avellino con finale thrilling. Contro i diavoletti rossoneri, i campani pareggiavano 0-0 all’90’ con un uomo in meno (Ametrano espulso nel finale) ma il cuore enorme già mostrato contro il Taranto è venuto ancora fuori e Rivaldo ha così mandato la partita ai supplementari. Nell’extra-time i due bomber blindano il successo e regalano la B ai 40mila del Partenio: Biancolino ed Evacuo vanno in gol per il definitivo 3-0. Esultano i fratelli Pugliese, esulta l’allenatore Vavassori (che ha sostituito Galderisi a stagione in corso), la Serie B accoglie una società storica.
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