Storie parallele che come due binari finiscono per incontrarsi in un punto e poi, di nuovo, si discostano l’un dall’altra: difficile non trovare tante analogie tra Massimilian Porcello e Giovanni Federico, due ragazzi adottati dalla Germania nel momento in cui i genitori decisero di trovare fortuna lassù. Genitori italiani naturalmente. Con figli che, come ogni scugnizzo italiano che si rispetti, crescevano con il pallone tra i piedi, imparando il tedesco come lingua ma indossando sempre e comunque un nome italiano, e con esso la fantasia tipica dei giocatori del Bel Paese.

Storie parallele, si diceva. Storie che trovano il loro punto d’unione in una città della bassa Germania, Karlsruhe, la cui squadra (che pure aveva lanciato gente come Khan e Hassler, oltre ad aver dato i natali a Bierhoff e Scholl) giaceva nella seconda divisione tedesca da una decina di anni. Troppi forse. Così entrambi hanno deciso di prenderla per mano l’anno passato e l’hanno portata dritta in Bundesliga: dopo 9 giornate è seconda in classifica, sola ad inseguire il Bayern stellare. Porcello è ancora lì, Federico è volato a Dortmund. Le loro storie si sono nuovamente divise.

Di seguito potrete leggere un breve profilo di questi due talenti, trovare delle foto (le prime 4 inerenti a Porcello, le altre a Federico) e vedere due video: uno ci mostra un gol semplicemente fuori da ogni logica di Porcello, l’altro una marcatura di Federico contro l’Hansa Rostock con la sua nuova maglia del Borussia Dortmund.

Giovanni Federico è nato ad Hagen, in Westfalia, ben 27 anni fa da genitori trasferitisi nella zona forse più lavoratrice della Germania. Non è quindi giovanissimo ma da un paio di anni sta facendo parlare molto di sé; merito di impegno e di una gavetta regolare, culminata con l’exploit di l’anno scorso con la maglia del Karlsruhe. Ben 19 gol e una mano determinante per far salire il club in massima divisione; scaduto il contratto il Borussia se l’è prenotato, facendo sì che il ragazzo realizzasse il suo sogno: vestire i colori gialli e neri della squadra per cui ha fatto sempre il tifo. Thomas Doll, ex giocatore anche della Lazio, ad inizio stagione lo vedeva poco ma poi s’è accorto delle sue qualità: proprio sabato scorso ha segnato il gol vittoria contro il Bochum (2 le realizzazioni per lui quest’anno), facendo uscire la sua squadra da una crisi che iniziava a preoccupare (3 sconfitte di fila).

Massimilian Porcello, detto semplicemente Massi, è un altro giocatorino niente male: nato anch’egli il 1980 a 50 km da Hannover, ha iniziato la sua carriera a 20 anni indossando la maglia dell’Arminia Bielefeld. Sei stagioni, più di 100 presenze e 12 gol, di cui uno contro il Bayern Monaco in uno storico 1-3 della sua squadra contro i futuri campioni di Germania. Quindi il trasferimento al Karlsruhe per risollevare le sorti della squadra: 34 gettoni e 6 gol, titolare inamovibile insieme al “fratello” Federico. Quindi la permanenza con la squadra bianco-blu e un inizio scoppiettante; il Karlsruhe è secondo dietro il Bayern e proprio due giornate fa ha battuto 3-1 il Borussia Dortmund con un gol, tra gli altri, proprio di Porcello (che ha siglato anche un’altra rete).

Perché, non c’è niente da fare, noi italiani a calcio ci sappiamo giocare. Basta un papà che ci mette un pallone tra i piedi appena nati e, anche in Alaska, cresciamo fuoriclasse. Non in senso assoluto, ma quanto basta per portare una squadra dritta in Bundesliga!

Il gol eccezionale di Porcello

Rete di Federico contro il Rostock



Le migliori foto di Porcello e di Federico








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