Nessuna associazione a delinquere, questa la sentenza del processo d’appello della Gea World. Luciano e Alessandro Moggi si sono visti ridurre ulteriormente la pena che gli era stata comminata in primo grado. L’unico reato contestato ai due è quello di violenza privata in merito ai contratti di Blasi per l’ex dg della Juventus e dei bielorussi Zeytulaev e Budjanskij per il figlio, le pene passano da un anno e sei mesi a un anno per Moggi senior e da un anno e due mesi a soli 5 mesi per il più giovane della famiglia. Confermata l’assoluzione completa per gli altri personaggi coinvolti in questa vicenda, il figlio dell’ex ct della nazionale Davide Lippi, Francesco Zavaglia e Francesco Ceravolo.

Il reato dei Moggi sarebbe ormai caduto in prescrizione, il condizionale è dovuto al fatto che i legali dei due hanno fatto sapere di non volersene avvalere. La coppia ricorrerà alla cassazione per cercare di ottenere l’assoluzione completa, obbiettivo dichiarato e non pienamente raggiunto già per questo processo d’appello. In ogni caso esce completamente smontato l’impianto accusatorio, ricordiamo che il pg Cozzella, sostenendo la tesi dell’associazione a delinquere, aveva chiesto quattro anni e otto mesi per Luciano Moggi e quattro anni per il figlio.

La soddisfazione da parte dei legali della difesa è ovviamente grande, l’avvocato Rotella, difensore di Alessandro Moggi, all’uscita dal tribunale ha poi commentato il capo d’accusa imputato al suo assistito, quello di violenza privata: “Ci aspettavamo l’assoluzione, è rimasta un’imputazione sui bielorussi, è paradossale: una tentata violenza nei confronti di due persone con le quali Alessandro ha parlato per tre minuti in totale come emerge dagli atti di questo processo. Va segnalato comunque che la tesi principale del processo è crollata: niente associazione e ancora una volta assoluzione per il nostro altro assistito Zavaglia”.

Sempre sul fronte dei processi giunge anche una buona notizia da Napoli, dove è in corso l’altro processo che vede coinvolto Luciano Moggi, quello relativo ai fatti di Calciopoli. La richiesta sulla seconda richiesta di ricusazione per il giudice Teresa Casoria è stata rimandata al prossimo 20 maggio, questo significa che ci sarà il tempo per acquisire le restanti intercettazioni e giungere così a concludere la fase dibattimentale del processo.

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