A Castellammare di Stabia le vespe sono nere per la rabbia: può una partita di tre campionati fa, in cui vengono puniti due giocatori avversari, in cui l’altra squadra coinvolta subisce un -2 punti di penalizzazione in classifica, portare alla sanzione di 5 punti in meno da scontare nel campionato in corso? Secondo la Commissione Disciplinare presieduta dall’Avvocato Sergio Artico è possibile anche questo, per buona pace (!!!) di Stefano Palazzi che aveva addirittura chiesto 9 punti di penalità per la Juve Stabia.

I fatti si riferiscono a un Juve Stabia – Sorrento del 5 aprile 2009, 1-0 per i padroni di casa; indagini macchinose, ritardi burocratici e chi più ne ha più ne metta: alla fine la sentenza, due giorni dopo la quarta vittoria di fila nel secondo storico campionato di Serie B, al culmine di una euforia che pure a inizio campionato era stata un po’ minata da un altro punto di penalità. Biancone e Spadavecchia, giocatori all’epoca nel Sorrento, squalificati per più di tre anni, Amodio e Castellani, dirigenti delle due squadre, inibiti per 3 e 1 anno, ai rossoneri di costiera 2 punti di penalità.

Ora la classifica ridiventa da allarme rosso per la società termale che si ritrova in zona retrocessione a 7 punti in compagnia di Gubbio e Empoli, quando sul campo i ragazzi di Braglia hanno conquistato la bellezza di 13 punti. Da sottolineare il tanto bastone e la pochissima, per non dire nulla, carota riservata alla squadra di Castellammare di Stabia che oltre al danno ha subito anche la beffa: Palazzi nell’arringa accusatoria aveva persino accostata la società alla camorra. “Mi da fastidio che si associa in maniera impropria questa società alla camorra, è una cosa assurda; sono qui da un anno e mezzo e posso assicurare che questa è una società sana” le parole di Piero Braglia, amatissimo allenatore delle vespe.

Riproduzione riservata © 2023 - CALCIOBLOG


Amantino Mancini rischia il carcere per l’accusa di violenza sessuale

Video – Segna di testa, ma la rete è bucata e l’arbitro annulla