Renzaccio è tornato: quest’oggi al Centro Sportivo Sant’Agata il tecnico di San Miniato ha tenuto la sua prima conferenza stampa da allenatore della Reggina. Nella giornata di ieri Ulivieri ha infatti sostituito Massimo Ficcadenti, esonerato dal presidente Lillo Foti dopo il deludente avvio di stagione degli amaranto e in particolare in seguito alla sconfitta interna col Livorno. “La nostra situazione dopo due mesi non rispecchiava le previsioni d’inizio stagione. C’era bisogno di un’inversione di tendenza ed abbiamo fatto ricorso ad un allenatore come Renzo Ulivieri che può dare un contributo di carisma e personalità ad una squadra che ne ha assoluto bisogno” ha detto il numero 1 calabrese. Domenica pomeriggio, così, il tecnico di San Miniato potrà sedersi su una panchina del San Paolo dove la sua Reggina affronterà il Napoli, sua ex squadra in serie B nella stagione 1998/99.
“Ho accettato di venire a Reggio Calabria perché convinto dal prestigio del presidente Lillo Foti e del direttore generale Riccardo Bigon, oltre che da quello che mi ha detto Walter Mazzarri. Sono sicuro di poter ottenere la salvezza purché tutte le componenti facciano gruppo. Puntiamo molto anche sui tifosi che notoriamente sono molto importanti per la squadra qui a Reggio” ha dichiarato Ulivieri, presidente dell’AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calciatori), durante l’incontro coi giornalisti. Ha anche risposto in maniera simpatica a chi gli chiedeva se erano necessari nuovi acquisti: “Sono tirchio per mia natura e non faccio spendere agli altri se non serve“.
Ma chi è Renzo Ulivieri? Sessantaseienne, pisano, vulcanico e spesso anticonformista, ha dedicato una vita intera al suo lavoro tanto che ha iniziato a sedere in panchina già a 24 anni nel Cuoiopelli. Laureato all’ISEF ha girovagato un po’ per la Toscana durante gli anni 70′: San Miniato, Prato, Fucecchio, Empoli le giovanili della Fiorentina. “Vagabondo” della panchina ha scandagliato la penisola, spesso nelle serie minori, rimanendo sempre sopra il Tevere: Ternana, Vicenza, Perugia, Sampdoria, Cagliari, Modena e ancora Vicenza. Nel ’94 la svolta: col Bologna realizza il doppio salto, trascinando i felsinei dalla C alla A, abbandonandoli 4 anni dopo perché chiamato al Napoli, neo-retrocesso in B; ancora Cagliari, poi Parma, quindi il silenzio per 3 anni. Riparte dalla C1 col Padova, sale in B grazie al ritorno di fiamma col Bologna, quindi ritrova la A ora con la Reggina. I tifosi calabresi sperano riesca nell’impresa, la salvezza è alla portata di mano.
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