E’ vero, il titolo non dipinge fedelmente quanto è avvenuto tra Milan e Livorno, ieri.
E’ anche vero che avremmo potuto tenere il titolo per la prima magia del Fenomeno, se mai ci sarà.
Ma nella prima giornata post-Catania, l’evento prettamente sportivo più rilevante, insieme al 139simo goal di Francesco Totti in Serie A (record per i giocatori ancora in attività) è sicuramente il secondo esordio italiano di Ronaldo Luís Nazário de Lima, in arte Ronaldo.
E’ il minuto 63, quando il pubblico, il poco pubblico di S. Siro accoglie generosamente e con calore l’ingresso in campo del brasiliano.
Siamo sul risultato di 1-1.
Dopo mezz’ora di attacchi tambureggianti ma poco incisivi, il Milan passa, grazie al Rino Gattuso, abile all’inserimento da dietro e all’anticipo sul diretto avversario, con un sinistro al volo su cross dalla fascia mancina di R. Oliveira.
Palla sotto la traversa e Ringhio sotto la curva.
La senssazione è che, una volta rotto il ghiaccio, i rossoneri possano dilagare.
Invece la squadra di Ancelotti si addormenta e concede ai toscani tre palle-goal nitide nel giro di un minuto.
E’ bravissimo l’altro neo-acquisto Storari che si supera in più di un’occasione, dopo essere stato decisivo già a inizio gara, ma che deve arrendersi a Lucarelli che all’ultimo tentativo mette dentro da due passi, a porta vuota.
Nell’occasione grosse responsabilità su capitan Maldini che si lascia scappare l’uomo.
Tutto da rifare, dunque.
Ma l’attesa è tutta per lui: il Fenomeno, che ha voglia di mettersi in mostra e metà del secondo tempo arriva il tanto agognato ingresso.
E la scossa la dà in effetti, quantomeno Jankulovski, che vestendo a sua volta i panni da fenomeno, 5 minuti dopo, scarica un missile dalla sinistra, sul palo di un Amelia non del tutto esente da colpe.
Due a uno e tutti a casa.
Ma non prima di aver ammirato un paio di giocate da campione dell’ex Real Madrid e non dopo aver tremato, in casa Milan, per merito di un ottimo Livorno che, se avesse pareggiato, non avrebbe rubato nulla.
La dice lunga, a fine partita, Adriano Galliani: “Ronaldo? Meglio Storari”, e forse non ha torto.
Se il Milan gode lo deve soprattutto al suo nuovo portiere.
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