Partiamo dalle parole, inequivocabili, che pronuncia Luis Enrique quando gli si chiede di Francesco Totti:
“Sono contento di tutti i giocatori a partire da Totti, il capitano. È un giocatore che apprezzo e stimo, non ho litigato con nessuno, però quello che ora mi interessa di più è il Cagliari. È chiaro che Totti non è un giocatore normale, ha fatto 207 gol, è unico e speciale in tutto quello che fa. È il giocatore più importante che la Roma abbia mai avuto e mi auguro che lo sarà anche nel futuro; ciò però non toglie che tocchi a me decidere, mi riservo il diritto di poterlo sostituire, anche commettendo degli errori. Posso sbagliare o non sbagliare, ovviamente spero di non sbagliare, ma capita a tutti. Avete capito o no?”
Come dare torto al tecnico spagnolo? Luis Enrique ha avuto il gran demerito di venir sbattuto fuori insieme alla sua Roma dai modestissimi slovacchi dello Slovan Bratislava, per di più sostituendo Totti per Okaka mentre i giallorossi erano in vantaggio. Ma le pressione riservategli dopo un paio di partite ufficiali necessitavano di puntini sulle i, così oggi non ha potuto sottolineare come, in fin dei conti, le scelte le fa lui. La Roma, a suo avviso, è una squadra che potenzialmente può fare non bene, di più, e il Cagliari che verrà in visita all’Olimpico è il primo test campale per saggiare il lavoro fin qui svolto:
“Abbiamo fatto il salto di qualità con il lavoro di Sabatini e grazie agli sforzi della società. Ora toccherà a me fare il mio lavoro. Quando le cose vanno bene continuo a lavorare, quando vanno male lavoro di piú. É il mio modo di essere. Se non vinceremo mi direte doveva giocare questo o quell’altro. Non é detto che domani tutti concorderanno sulle mie scelte. Sono concentrato su come possiamo andare a creare 6 o 7 occasioni da gol e concretizzarle. Il Cagliari? Temo gli inserimenti di Nainggolan, la personalità di Conti, la qualità da fermo di Cossu. Ma sono ottimista, ho visto progressi e segnali di miglioramento”.
Luis Enrique non è tipo che si nasconde, non quando le domande sono dirette e precise, chiare. Così analizza la condizione e le caratteristiche dei singoli, quando gli viene chiesto. Partiamo da Daniele De Rossi: “Può giocare sia regista, che è il suo ruolo naturale, che intermedio come gioca in nazionale“. Quindi Marco Cassetti (probabile il suo impiego da difensore centrale) e Juan (che presumibilmente non verrà impiegato): “Marco si allena giocando sia da centrale sia da terzino, mi piacciono i giocatori che possono fare più ruoli. Juan? E’ solo una settimana che si allena con noi, ma non ha la forma fisica per giocare. Ma sono contento per il suo recupero, l’anno scorso ha giocato spesso infortunato“.
E su Erik Lamela (al rientro dall’infortunio) e Marco Borriello (probabile titolare domani): “Lamela sta meglio, si allena con noi da 2-3 giorni, è a disposizione del gruppo, è completamente recuperato, l’infortunio non era poi così serio. Borriello? Ho voluto che rimanesse e parte quindi alla pari con gli altri giocatori. Abbiamo 4-5 opzioni per i ruoli di esterni, 6-7 per i tre posti complessivi dell’attacco: non mi resta che scegliere“. Domani dunque Roma – Cagliari, ore 15, all’Olimpico: chi sorriderà due ore dopo?
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