Roma di qui, Roma di lì, tutti a incensare i giallorossi dal gioco brioso e frizzante, arieggiato e limpido, senza punte ma con 4 attaccanti, solido in difesa, strepitoso a centrocampo, giovane e piena di entusiasmo, con un allenatore tra i più bravi, una tifoseria passionale e una Rosella così carina. Tutto perfetto? Chissà. Fra 10 giorni sicuramente ne sapremo di più: per i capitolini si prospetta un poker di partite da far venire i brividi (Spalletti già si lamentò di questo a calendari freschi di stesura). Domani, è noto, la Juve farà capolino nella Città Eterna, quindi mercoledì i gladiatori andranno a Firenze, poi sabato è di nuovo giorno di big-match allorché la Roma ospiterà l’Inter: il tutto prima di una partita vibrante, quella di martedì 2 ottobre a Manchester, quella per la rivincita del 7-1 patito la stagione scorsa.

Come mai potrà uscirne questa Roma da tale tourbillon? L’anno passato probabilmente con le ossa rotta: vuoi per la minor consapevolezza dei propri mezzi, vuoi per la panchina più corta, vuoi semplicemente perché il gioco che ormai ha reso celebre questo team affiatato era ancora in via di sviluppo. Ma semmai dovesse racimolare 7 punti in campionato e una buona partita all’Old Trafford (che dimostri ancor di più la consistenza di questo gruppo), beh, allora nessuno se non loro possono vincere (o perdere) lo scudetto.

Anche se in fin dei conti la storia è nota: i cali di concentrazione fanno parte delle stagioni romaniste; l’anno passato non riuscirono a vincere contro Ascoli e Chievo, due formazioni poi retrocesse: non ve l’immaginate, voi, una vittoria a San Siro e una sconfitta in quel di Cagliari? Attenta Roma, le prossime quattro partite valgono oro. Ma dopo inizia il difficile…

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ultimo aggiornamento: 22-09-2007


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