Appena cinque vittorie dopo 15 partite di campionato, di cui solo due fra le mura amiche del Marassi, sono effettivamente troppo poco per una squadra che all’inizio della stagione puntava al pronto ritorno in A. Così la Sampdoria, esonerato Gianluca Atzori, punta tutto sul Giuseppe Iachini per lanciare la sua rincorsa alle posizioni più nobili della classifica. Attualmente i blucerchiati sono fuori dalla zona play off, a 9 punti dal Sassuolo che occupa la seconda posizione, l’ultima per compiere il salto diretto nella massima serie. L’allenatore ascolano è stato presentato oggi ai tifosi con la prima conferenza stampa da allenatore della Doria, dopo i ringraziamenti di rito alla società le sue parole hanno puntato subito dritto all’obbiettivo, la promozione, lo stesso risultato ottenuto già con Chievo e Brescia:

“Se non credessi a questo non sarei venuto. La Sampdoria, visto come ha operato sul mercato e visto il gruppo di ragazzi che ha a disposizione, credo che abbia il dovere, l’obbligo di vivere da protagonista questo campionato. Non sono un tipo da tanto fumo, alle parole preferisco i fatti. Credo solo nella serietà e nel lavoro, mi metterò sotto, io con il mio staff per far sì che la Sampdoria riesca a scalare questa classifica. In passato ho vissuto situazioni differenti. Il Chievo veniva dai preliminari di Champions, c’è voluto un tipo di “pasticca” particolare dal punto di vista mentale, senza tralasciare il lavoro sul campo, l’organizzazione di gioco, l’identità e lo spirito. Abbiamo fatto un gran calcio, vincendo il campionato, battendo tanti record, di vittorie, di gol fatti. A Brescia invece sono subentrato e ho incontrato altri tipi di difficoltà. Che situazione troverò a Genova? Prima di dire qual è il problema valuterò nel corso delle prossime settimane la squadra e tutti i ragazzi, andrà tutto valutato sul campo”

Ancora Iachini non sa con quale modo schiererà la sua nuova squadra, in passato non si è mostrato un integralista, sapendo cambiare a seconda delle esigenze. Quello che invece è un suo chiodo fisso è l’unità del gruppo, il lavoro sul campo. L’allenatore vuole che tutti i suoi giocatori diano il massimo durante le partite, tutti devono sentirsi importanti allo stesso modo, non vuole che esistano differenze tra titolari e panchinari e benedice la rosa larga che si ritrova fra le mani, un aspetto indispensabile in un campionato lungo come quello cadetto:

“Servirà un’identità, un’anima, una fisionomia ben precisa per costruire e dare alla squadra il vestito più giusto possibile. Una squadra che deve saper giocare, essere intensa, imprevedibile, per costruirsi e conquistarsi il risultato in casa e in trasferta. Il modulo lo vedremo strada facendo: mi è capitato di vincere col 4-3-3 a Verona, col 3-5-2 o 3-4-2-1 a Brescia. Dico solo che tutti i giocatori devono dare il 120%, tutti devono sentirsi importanti e partecipi del progetto e lavorare per questo. Nel calcio di oggi è abbastanza normale avere rose abbondanti. Noi dobbiamo andare a lavorare per far sì che tutti gli ottimi giocatori in rosa siano messi nelle condizioni di rendere al massimo. Una volta potrà toccare a uno o all’altro, ma nel momento in cui saranno chiamati dovranno fare il bene della Sampdoria. Solo col gruppo, con la coesione e l’unità d’intenti si può raggiungere l’obiettivo. Un obiettivo forse ritenuto scontato all’inizio dell’anno, ma a torto. Bisogna vincere sul campo, i punti vanno sudati, sofferti, conquistati”.


Dopo aver ribadito per l’ennesima volta la sua volontà di vedere i giocatori dare il massimo in ogni partita, senza mai sentirsi appagati e pensando sempre alla partita successiva, Iachini si rivolge infine ai tifosi. Ai sampdoriani viene chiesto si supportare la squadra, di essere il classico uomo in più soprattutto nelle partite di casa. A quei tifosi che pochi mesi fa dimostrarono grande maturità di fronte ad un’assurda retrocessione chiede di crederci e di avere fiducia nella squadra, senza mai abbandonarsi a cattivi pensieri. Infine si lascia andare ad un sogno più che ad una promessa, quello di rivivere il derby con il Genoa il prima possibile:

“Promesse ne vorrei fare tante ma la promessa più importante è il lavoro, è la serietà, è la professionalità. Da qui si uscirà sempre dal campo avendo dato tutto per vincere. Il pubblico? La Sampdoria è una piazza con tifosi splendidi che devono essere il dodicesimo uomo in campo. Mi aspetto questo perché lo hanno sempre dimostrato. Giocare in casa deve essere una forza, non voglio sentir parlare di retrocessione, di timori, voglio una bolgia, i nostri giocatori devono volare sulla spinta di Marassi. Il mio derby personale? Io sono una persona seria e un professionista serio. E mi sono sempre comportato da uomo di sport. Gli altri non li guardo, ora io tifo Sampdoria e posso dire che c’è una gran voglia di fare il derby l’anno prossimo. Lavoreremo per far sì che questo possa accadere”.

Prima di riassaporare l’aria buona della Serie A ci sono però 27 partite del campionato cadetto da giocare, 12 punti da recuperare al Torino capolista e una tendenza da invertire soprattutto a Marassi dove la Samp ha stentato troppo fino ad ora. L’esordio di Iachini sarà a Bari, una partita molto delicata perché la sconfitta comporterebbe un ulteriore slittamento verso il basso della classifica. La prima in casa invece sarà contro il Modena, un impegno sulla carta non impossibile, ma di questi tempi con i blucerchiati è meglio non dare niente per scontato.

foto | sampdoria.it

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