Piccoli passi avanti tra Lega di serie A e Aic per l’accordo sul contratto collettivo dei calciatori, che ha provocato lo sciopero in seguito al quale è stata rinviata la prima giornata di campionato. Secondo la nuova proposta avanzata dal presidente della Lega, Maurizio Beretta, il contratto resterebbe in vigore fino al 30 giugno del prossimo anno, accettando i sei punti definiti il 7 dicembre del 2010 e chiedendo una formulazione ad hoc nel giro di 15 giorni per il settimo punto. Se questo non fosse possibile, si confermerebbe momentaneamente l’articolo 7 del precedente contratto, quello sugli allenamenti differenziati, con l’aggiunta dell’interpretazione fatta dal presidente Abete la settimana scorsa. Questo il commento di Beretta a proposito:

“L’assemblea ha votato una posizione che ha riferito all’Aic e alle istituzioni sportive. Proponiamo di firmare un accordo collettivo con valenza da qui al 30 giugno 2012 che recepisca i 6 punti leggermente modificati secondo gli accordi del negoziato sviluppato nei mesi scorsi. Sull’articolo 7 la proposta, se accettata dall’Aic, prevede un confronto fra le parti da sviluppare in 30 giorni dalla firma. Se non ci sarà un’intesa varrà il parere formale del presidente federale Abete che si è detto disposto a riformularlo senza il concetto di temporaneità della possibilità di derogare all’obbligo degli allenamenti con la prima squadra. Tommasi ha detto che non è in grado dare subito una risposta, anche se sulle prime è apparso problematico e ha detto si sarebbe preso del tempo. Questa proposta è molto simile a quella che loro ci hanno fatto, se la accettassero saremmo in grado di firmarlo anche oggi pomeriggio”.

La palla torna quindi ora nelle mani di Tommasi, che nelle prossima ventiquattro ore tenterà di superare la contrarietà dei capitani, i quali vorrebbero un accordo che resti in vigore fino al 30 giugno 2013, naturale scadenza nel caso in cui si segua la consuetudine del rinnovo triennale. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha intanto ammonito i giocatori, dichiarando che se dovessero respingere anche questa proposta diventerebbe chiaro che gli unici responsabili di un eventuale prolungamento dello sciopero sarebbero soltanto loro.

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