E’ sabato e siamo giunti al termine di una settimana a dir poco sorprendente dal punto di vista della diplomazia calcistica.
Dopo gli insulti e le allusioni di questi mesi, dopo le scuse alla Federazione australiana per la concessione del calcio di rigore all’Italia, Sepp Blatter è venuto a Roma da Napolitano a festeggiare la nostra nazionale campione del mondo e ci ha riferito di quanto è dispiaciuto per essersi perso la premiazione di Berlino.

La settimana diplomatica dello Zar del calcio, però, non è terminata qui.
C’è stato infatti anche il tempo di riferire al quotidiano svizzero Le Matin che preferirebbe di trovare, all’alba di sabato 27 gennaio, Platini come presidente dell’Uefa.
“Meglio un calciatore che un dirigente” ha detto Blatter.
Viene da chiedersi cosa ci faccia lui alla guida della Fifa.
E’ proprio vero, Dio li fa e poi li accoppia.
Ora, lungi dal considerare Lennart Johansson un santo, possiamo con tranquillità affermare che a livello di classe non ha nulla a che vedere con due sciacalli come lo svizzero e il francese.
Note sono le gesta e gli insulti, nonchè l’affermazione “l’Italia avrebbe vinto il prossimo mondiale nel 2030” immediatamente precedente alla finalissima di Berlino, pronunciate dal presuntuoso Platini.
Il francese non è stato tenero con l’Italia neppure nell’estate.
Tutto questo è stato accompagnato dalla squalifica di Materazzi per due giornate che rappresenta nel contempo sia l’estremo tentativo di riabilitare Zidane sia la dimostrazione del peso politico che Michel ha in ambito Fifa.
Anche Platini però, quando viene in Italia, magari a qualche raduno di vecchie glorie bianconere cambia il tono delle dichiarazioni e di colpo diventa l’Italia diventa “nu piezze’ e core”.
Lo svizzero ha ormai acquisito nel tempo uno stile del tutto suo.
Sembra infatti uno di quegli impettiti pupazzi che spesso si rinvengono negli uffici pubblici, sostenuti più che da capacità e competenza, da clan politici che hanno bisogno di un referente all’interno.
In più, il bambino interiore di Blatter è sin troppo evidente e lo porta a perdite del controllo che si traducono in atteggiamenti goffi e infantili.
Ecco chi sono questi due.
Nella sua intervista, Blatter ha detto quello che già si sapeva.
Si sta insomma formando una nuova coppia ricalcante in tutto e per tutto “il gatto e la volpe” di collodiana memoria.
In vista delle prossime elezioni di Dussendorf del 26 gennaio rimane solo una cosa da dire: Fermateli!

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ultimo aggiornamento: 13-01-2007


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