“Interverremo sulle decisioni ufficiali per chiarire che all’interno di comportamenti offensivi e oltraggiosi rientra anche la bestemmia. L’arbitro può sanzionare con il cartellino rosso un comportamento del genere e se tale comportamento non verrà rilevato dal direttore di gara, sarà possibile intervenire attraverso la prova tv con una sanzione successiva”. E ancora: “I giocatori non possono esibire scritte con contenuto personale, politico o religioso. E’ fondamentale richiamare tutti ad un comportamento adeguato alla visibilità del mondo del calcio“.
Il calcio italiano, dichiara guerra alle bestemmie (o presunte tali) e Giancarlo Abete, presidente della Figc, illustra quali saranno i provvedimenti che i direttori di gara dovranno adottare. Per dare modo alla procura federale di acquisire la documentazione e certificare il contenuto di eventuali deferimenti, saranno allungati di quattro ore i tempi per l’acquisizione della prova tv: il termine non sarà più le ore 12 del giorno feriale successivo alla partita, ma le ore 16. Cartellino rosso immediato per chi verrà colto in flagrante ed eventuale prova tv per chi invece viene ignorato dagli arbitri.
Una decisione forte, sicuramente discutibile per la sua effettiva applicabilità. La bestemmia è considerato un reato amministrativo punibile con una multa alcune centinaia di euro, ma risulta difficile immaginare come i vertici della Federazione vorranno definire i limiti tra bestemmia e semplici insulti o parolacce, tra divinità sacre da non offendere e divinità contro cui si potrebbe chiudere un occhio.
In questo caso appare fondamentale la discrezionalità e la sensibilità degli arbitri, che saranno chiamati ad assumersi spinose decisioni di tutt’altro genere rispetto al tema sportivo. Si delinea, inoltre, pressoché enigmatica e di dubbia efficacia l’idea di leggere il labiale dei giocatori presunti bestemmiatori: si corre il rischio di equivocare una qualsiasi frase. Un provvedimento che sa molto “di facciata” in un momento storico in cui il calcio italiano avrebbe bisogno di ben altre iniziative.
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