Se Vieri, Totti o Del Piero incarnano, seppur per aspetti diversi, il prototipo del calciatore, Zdenek Grygera rappresenta l’esatto opposto: l’anti-divo, l’umiltà che corre sulla fascia, lavoro e impegno per migliorarsi sempre, a costo di rompersi i denti (come gli capitò il 5 ottobre scorso contro il Palermo). Oggi questo ragazzo ceco compie 29 anni e se guarda indietro alla sua carriera da calciatore non può che essere soddisfatto: ha vinto i suoi trofei, ha fatto i suoi gol, ha guadagnato i suoi milioni di euro. Ma è solo ora, alla Juve, che vincere sarà davvero difficile e, al contempo, importantissimo.
Nato a Prilepy, dai 10 ai 18 anni lavora duro per diventare un calciatore nel Tescoma Zlin: realizza il suo sogno quando nel ’98 firma il suo primo contratto professionistico con il Drnovice in cui passa due stagioni positive condite da puntuali convocazioni nelle selezioni giovanili della Repubblica Ceca. Durante l’Euroepo Under 21 del 2000 lo notano le squadre praghesi, se lo aggiudica lo Sparta col quale vince due campionati ed esordisce anche in Champions League. Il 2003 è l’anno dell’emigrazione: s’accasa all’Ajax con un contratto da 3,5 milioni di euro, ad Amsterdam cresce ancora, vince e diventa, oltre che titolare nei lancieri, anche un pilastro della Cechia.
Un suo arrivo alla Juve era ventilato da tempo, ben prima di Calciopoli e la Serie B: merito delle continue segnalazioni di Pavel Nedved che per il connazionale aveva sempre speso ottime parole; ma è solo nel 2007 che, a parametro zero, finalmente Grygera diventa un giocatore bianconero. Nel primo anno a Torino, città in cui compra subito casa, si dimostra duttilissimo potendo giocare in tutti e 4 i ruoli della difesa e siglando il suo primo gol schierato sulla fascia sinistra a Marassi contro il Genoa. Ma se durante la prima stagione la concorrenza di Zebina e Salihamidzic lo relega spesso in panchina, l’anno dopo diventa un vero e proprio titolare.
Nella stagione che sta per concludersi, infatti, ha disputato quasi tutte le gare della Juve, Champions League compresa: solo un infortunio a novembre gli ha impedito di partecipare a delle partite, come quella al Bernabeu contro il Real Madrid. Ristabilitosi, però, si riprende la fascia destra col 21 appiccicato sulle spalle (lo stesso numero che fu di Zidane) togliendosi anche la soddisfazione di siglare due gol: ancora contro il Genoa e nel derby d’Italia contro l’Inter, incornata al 90° valevole per l’1-1 finale. Seppur Grygera non sia un terzino fenomenale, è sempre puntuale e concentrato, doti che per un esterno di difesa sono fondamentali: auguri dunque a questo caro ragazzo ceco.
Auguri anche a Marco Motta (23).
Qui la scheda completa di Zdenek Grygera.
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