Una delle tante conseguenze dei processi sportivi di Calciopoli, probabilmente la meno grave, è stata lo slittamento del trofeo Luigi Berlusconi da agosto a gennaio, con conseguente programmazione nella pausa invernale nel giorno dell’ Epifania. Il tradizionale appuntamento pre stagionale perde così il suo motivo di interesse principale: presentare i nuovi acquisti e testare lo stato di forma a pochi giorni dal via del campionato.
Che poi ci fosse la convinzione che vincerlo fosse quantomeno di cattivo auspicio per il proseguio della stagione non conta. Che valore attribuire quindi all’ edizione odierna?
Sforzandosi si possono trovare delle ragioni affinchè rossoneri e bianconeri onorino l’ impegno. La Juventus, potrà sembrar una presa in giro, è l’ unico trofeo che può vincere, essendo già stata eliminata dalla Coppa Italia. Più seriamente è l’ occasione per dimostrare che la continuità di risultati positivi anche in serie B può proseguire anche con un rivale storico, dando modo a giornalisti senza fantasia e ai propri tifosi di fare sondaggi per altri sei mesi per capire in che posizione potrebbe arrivare in A con la rosa attuale.
Il Milan, senza Kakà, deve giocare al meglio delle proprie possibilità perchè una debacle nel trofeo intitolato al padre del presidente sarebbe giudicata anche più negativamente di qualche sconfitta di troppo dei mesi scorsi.
La scusa-giustificazione dei preliminari di Champions condizionanti sulla preparazione estiva comincia a essere vecchia e iniziare con un bel risultato rotondo darebbe un po di slancio ed entusiasmo ad un ambiente abbastanza depresso anche per i colpi di mercato, con lo sconosciuto Grimi e il 30enne Oddo che non accendono la fantasia di nessuno. Appuntamento all’ ora del the a San Siro, in attesa di tempi migliori.
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