Non è un momento semplice per l’Inter di Moratti, non più di Stramaccioni, agitata e depressa dalle acque profonde di una classifica sconcertante e in tutta onestà impensabile a inizio stagione nonostante il bubbone Sneijder avesse già fatto presagire una stagione in parte complicata. Adesso ovviamente i problemi si spostano sull’intero settore tecnico nerazzurro, a cominciare dalla riprogrammazione con un nuovo allenatore per finire ai tanti affari di mercato impostati: i giovani Laxalt e Botta, i capricci di Milito e Cambiasso che sarebbero per tornare in Argentina e, ultimo in ordine di tempo, le complicazioni nell’affare Paulinho.

Il centrocampista brasiliano, infatti, era un promesso sposo interista già a gennaio, ma la promessa è stata procrastinata a giugno. Le richieste del Corinthians sono sempre state chiare: 16 milioni cash (che l’Inter dirotta per tre quarti su Kovacic che comunque ha fatto vedere belle cose). Ora l’Inter è tornata alla carica, dopo aver sostanzialmente mollato la pista Belhanda del Montpellier, trovandosi di fronte una situazione completamente nuova che di fatto la mette fuori dai giochi.

Ci si riferisce nello specifico all’inserimento di Mircea Lucescu che ha individuato proprio in Paulinho l’erede di Fernandinho, quest’ultimo destinato al Manchester City. Per il pallino di Branca lo Shakhtar ha infatti messo sul piatto 20 milioni di euro (e contemporaneamente 30 per il centravanti carioca Leandro Damiao che però continua a non volerne sapere dell’Ucraina). Lucescu ha ottenuto già il sì di tutte le parti in causa e per i nerazzurri la sensazione è che questa rincorsa sia già da ritenersi archiviata: la cassa non lo permette e, soprattutto, il momento propizio è stato ormai “bruciato”.

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ultimo aggiornamento: 23-05-2013


Rassegna stampa 23 maggio 2013: prime pagine di Gazzetta, Corriere e Tuttosport

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