Tra qualche ora Carlo Tavecchio saprà se la sua discussa candidatura avrà superato il primo bivio. Presso il Palazzo H del Comitato olimpico, a Roma, si è già svolto l’incontro tra Giovanni Malagò, presidente del Coni, e Demetrio Albertini. L’altro candidato, ormai famoso più per le frasi sui mangia banane e sulle donne che per il programma, sta discutendo con Malagò in questi minuti. Il numero uno dello sport italiano, dopo l’incontro con Albertini, ha preferito rilasciare una telegrafica dichiarazione alla stampa sull’ipotesi del commissariamento: “Aspettiamo. Ho ribadito che in questo momento non ce ne è la necessità e la possibilità visto che ci sono due candidati“.

L’idea, in realtà, sta prendendo corpo e il principale indiziato per ricoprire il ruolo è proprio Giovanni Malagò. Il Coni chiederebbe ad entrambi i candidati, Albertini e Tavecchio, di attendere per nuova candidatura. Le Leghe sono contrarie al commissariamento, ma d’altronde Tavecchio continua a perdere pezzi giorno dopo giorno, anche se (numeri alla mano) resta il favorito per vittoria. Oggi è stato il turno di Urbano Cairo:

“Dico che Tavecchio non lo considero più proponibile. È una candidatura che si è molto indebolita, lo avevamo appoggiato tutti insieme, ma adesso ritiro il mio appoggio per tutto quello che è successo dal suo intervento in poi”.

Lui, Carlo Tavecchio, nonostante le polemiche che lo hanno travolto molla la presa e vuole arrivare fino in fondo:

“Non è assolutamente vero che non ce la faccio più, come ho letto su un quotidiano. Vado avanti con la candidatura alla presidenza Figc sin quando le quattro Leghe mi confermeranno il loro appoggio”.

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si limita a commentare con una battuta criptica: “Se dicessi una parola su Tavecchio da presidente del consiglio forse Roma, Juve e Napoli non potrebbero giocare in Champions League“.

Duro Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione Allenatori, che attacca Tavecchio giudicandolo completamente inadeguato e conferma il sostegno a Demetrio Albertini:

“Quel linguaggio rientra nella sua normalità, anche parlando delle donne. Quando ci ha portato un progetto sul calcio femminile il titolo era ‘spogliati e gioca’. Noi abbiamo portato un altro progetto, da quel giorno lì la commissione sul calcio femminile non l’hanno più riunita. In passato ha usato metodi che a noi hanno creato problemi. Avevamo preso una posizione sugli arbitri a tutela della loro autonomia e indipendenza. Spero la adoperino questa autonomia. Noi ci siamo battuti per questo. Avevamo preso una posizione diversa sul calcio femminile e c’è stata una ritorsione con il via all’obbligo dell’allenatore nelle categorie dilettanti. Mi sono dovuto incatenare per fermarli. Tavecchio era all’epoca vicepresidente federale e responsabile Uefa per il calcio giovanile. Demetrio Albertini arriva dal calcio, ha giocato e ha fatto il dirigente federale. Parla piano, è educato, non dice parolacce. Ha proposto di avere al suo fianco Tavecchio e Macalli in questo percorso. Non mi sembrano colpe”.

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ultimo aggiornamento: 31-07-2014


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