L’Argentina torna a piangere una vittima della violenza nel calcio, questa volta non si tratta di un tifoso ma addirittura di un calciatore. Si tratta del trentatreenne Franco Nieto, morto dopo quattro giorni di coma e due interventi alla testa, in seguito ad un pestaggio violentissimo subito lo scorso fine settimana. Sabato scorso si giocava infatti la sfida tra Tiro Federal, la squadra in cui militava la vittima, e Chacarita, gara valida per il torneo regionale di Aimogasta quando in campo è scoppiata una violenta rissa. Il Tiro Federal vinceva 3-1 ma l’arbitro ha deciso di sospendere la partita dopo che aveva estratto sei cartellini rossi, che erano serviti a placare in parte gli animi.

Nessuno si aspettava però che le tensioni sarebbero proseguite anche dopo il fischio finale. Franco Nieto, anche lui tra gli espulsi, è stato aggredito e picchiato selvaggiamente all’uscita dello stadio. Lo hanno assalito con bastoni e calci, addirittura, secondo le testimonianze raccolte dagli investigatori, è stato colpito più volte alla testa con un mattone. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime, è stato trasportato in ospedale in stato di coma. Per salvargli la vita i medici lo hanno operato due volte, ma i colpi subiti sono stati fatali e il calciatore si è spento dopo quattro giorni di agonia. Intanto le indagini della polizia lo cale hanno già portato all’arresto di alcune persone.

A rivelarlo è stato un uomo della Policia Federal, Fabio Bordon, ai microfoni di TM Noticias, potete ascoltare le sue parole nel video. Il poliziotto con le sue dichiarazioni ha sollevato il sipario su uno scenario molto inquietante. Dietro questa assurda morte non ci sarebbe soltanto la follia dei tifosi, pare infatti che tra i fermati ci siano anche un calciatore del Chacarita e un dirigente dello stesso club, protagonisti anche loro di quello che è stato un agguato a tutti gli effetti. Sembra impossibile estirpare la violenza dal calcio argentino, sono ben 298 le vittime mietute negli anni, secondo le stime di Salvemos el Futbol che ha stilato una lista completa, 15 soltanto nel 2014. Numeri che fanno rabbrividire e a nulla sembrano servire tutte le misure prese per cercare di stoppare questa assurda tendenza.

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ultimo aggiornamento: 04-12-2014


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