Una squadra di calcio svedese è scampata miracolosamente al disastro aereo che ha visto coinvolto questa mattina un Airbus A320 della compagnia tedesca Germanwings. La notizia la racconta il quotidiano del paese scandinavo Aftonbladet, la squadra in questione è il Dalkurd FF, un club di Borlänge fondato nel 2004 dalla comunità curda della regione, che attualmente milita nella terza divisione svedese. I giocatori, i tecnici e i dirigenti si trovavano in Catalogna per uno stage e il ritorno in patria era programmato proprio per oggi.

A raccontare quello che è accaduto ci pensa il direttore sportivo Adil Kizil che spiega come nei giorni scorsi si fossero trovati a programmare il viaggio di ritorno in Svezia. Avrebbero dovuto fare scalo in Germania e il volo prescelto era proprio il 4U9525 della Germanwings che da Barcellona li avrebbe portati a Dusseldorf, da lì il viaggio sarebbe continuato verso casa. Il tempo di attesa nello scalo tedesco aveva però scoraggiato gli svedesi che alla fine hanno optato per una soluzione meno pratica ma sicuramente più rapida:

Avremmo dovuto prendere proprio quell’aereo, prima di prenotare avevamo guardato proprio quel volo per Dusseldorf ma l’attesa per la coincidenza per Arlanda sarebbe stata troppo lunga. Così abbiamo deciso di dividerci in tre gruppi. Un gruppo è volato a Monaco di Baviera e due a Zurigo, tre voli che sono partiti da Barcellona negli stessi minuti. Tra i tre gruppi c’è stata approssimativamente un’ora e mezzo di differenza. Quindi c’erano quattro voli che sono partiti a quell’ora e si sono diretti a nord passando sulle Alpi, su tre di questi c’erano persone del nostro gruppo. Possiamo dire di essere stati molto fortunati, non è comune.

Il contingente del Dalkurd era formato in totale da 29 persone e tutte sono tornate a casa sane e salve. Hanno capito che qualcosa non andava per il verso giusto quando una volta atterrati in Germania hanno riacceso i telefonini e sono stati sommersi dagli avvisi di chiamate perse, tutte le persone che avevano provato a contattarli quando hanno appreso la tragica notizia del volo Germanwings:

Abbiamo capito che era successo qualcosa di importante quando abbiamo riacceso i telefoni, io avevo 200 chiamate perse. A quel punto ci siamo preoccupati per gli altri gruppi. Non avevamo nessun contatto visto che avevamo avuto i cellulari spenti. Che fosse successo qualcosa agli altri? Avevamo sentito che era un aereo per Dusseldorf ma possono sempre esserci degli errori. Poi abbiamo visto delle chiamate perse provenienti da alcuni del secondo gruppo a Zurigo che avevano provato a telefonare. Poi abbiamo dovuto chiare tutti, familiari, amici e abbiamo scritto su Facebook e su Twitter che stavamo bene.

Così ha fatto ad esempio il portiere Frank Petterson che attraverso il suo profilo Twitter ha tranquillizzato tutti e allo stesso tempo ha manifestato il suo dolore per le vittime della tragedia aerea a cui era scampato.

La cosa più terrificante, come hanno raccontato i tesserati del Dalkurd, è stato il pensiero di aver incontrato molte delle vittime all’aeroporto, al banco del check in. Germanwings è infatti una sussidiaria di Lufthansa e con la casa madre condivide per esempio i gate e altre strutture negli aeroporti dove opera. Ma quando succedono tragedie di questa portata le storie in cui si vede evidente la mano beffarda del fato sono sempre tante e chi sopravvive non può far altro che tirare un sospiro di sollievo, seppur con una grande tristezza nel cuore.

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ultimo aggiornamento: 24-03-2015


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