Tutto quello che non è stato detto negli ultimi anni di carriera di Francesco Totti, quelli in cui a volte, a sorpresa, non era tra i convocati di Luciano Spalletti, viene spifferato ora dallo stesso capitano giallorosso nella sua autobiografia, scritta insieme al giornalista della Gazzetta dello Sport e di Sky Paolo Condò, che si intitola proprio “Un capitano”.

Nel libro, infatti, Totti racconta che il giorno in cui Spalletti lo cacciò da Trigoria e lo esclude dai convocati, a febbraio 2016, lui gli disse:

“Vigliacco, adesso che non ti servo più mi rompi il c… Sei arrivato qui con una missione, portala a termine”

E poi un’altra lite negli spogliatoi di Bergamo:

“Negli spogliatoi di Bergamo l’ultimo litigio con Spalletti, perdo le staffe anche io e ci devono separare in quattro, altrimenti ce le daremmo di santa ragione”

In quel caso la lite scoppiò perché l’allenatore lo accusava di pretendere di comandare e di giocare a carte nonostante i divieti. Vedremo nei prossimi giorni se arriverà qualche replica da Spalletti, che tanto, nel frattempo, è passato sulla panchina dell’Inter, dove pure non è che sia amatissimo… Qualche frecciatina nel libro c’è anche nel confronti di Franco Baldini, consulente del presidente Pallotta, che secondo Totti lo ha sostanzialmente costretto al ritiro dal calcio.

Nell’autobiografia Totti parla anche della famiglia e in particolare del figlio Christian, che gioca nelle giovanili della Roma, ma per il quale sognava altro, cioè che scegliesse un altro sport per evitare il pesantissimo confronto.

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ultimo aggiornamento: 27-09-2018


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