Allarme al Mondiale, a rischio 10 match: cosa sta succedendo - Calcioblog.it (Pixabay)
Mentre Inter e Juventus avanzano lungo il proprio cammino nel Mondiale per Club, preparandosi ad affrontare sfide di rilievo come il tanto atteso scontro tra nerazzurri e River Plate, a rubare la scena sul campo non sono state solo le giocate dei campioni.
A prendersi il centro del palcoscenico è stato infatti un altro, inaspettato protagonista: il clima. Il caldo torrido che ha accompagnato molte delle gare ha spesso trasformato gli impianti in vere e proprie fornaci, allontanando gli spettatori e lasciando spicchi interi di tribune tristemente vuoti. Atmosfera rarefatta, entusiasmo limitato, e un ritmo che ha stentato a decollare in molte occasioni, complici anche orari scomodi e una competizione che, seppur di prestigio, non ha ancora saputo scaldare del tutto i cuori degli appassionati.
Ma non è finita qui. Perché se il caldo ha svuotato gli stadi, il maltempo li ha persino fermati. Le sospensioni delle partite si stanno trasformando in un’abitudine in questo torneo, rendendo il calendario un rebus costante per tifosi, club e broadcaster. Il caso più recente è quello di Benfica-Auckland City, gara valida per il gruppo C, sospesa per ore a causa di una tempesta sull’Exploria Stadium di Orlando.
Fulmini, pioggia battente e raffiche di vento hanno costretto gli organizzatori a interrompere il match, invitando persino i tifosi a lasciare temporaneamente i loro posti per motivi di sicurezza. È stata la partita più lunga della mia carriera – ha commentato il tecnico dei portoghesi Bruno Lage, ringraziando i supporter rimasti sotto l’acqua per oltre cinque ore. Non si tratta però di un caso isolato. Prima di questo match, altri tre incontri erano già stati sospesi o ritardati per condizioni meteo avverse: Ulsan HD-Mamelodi Sundowns, Pachuca-Salisburgo e Palmeiras-Al Ahly, tutte colpite dal fenomeno ormai noto negli Stati Uniti come Weather Delay.
Un protocollo ormai consueto nella MLS, che impone la sospensione delle gare per fulmini, pioggia intensa o vento estremo, e che la FIFA ha deciso di adottare anche per il suo torneo di punta. Una decisione che ha suscitato reazioni contrastanti, tra chi plaude alla maggiore attenzione per la sicurezza e chi invece rimpiange i tempi in cui si giocava anche sotto il diluvio. Ma l’allarme meteo non è finito. Secondo alcune associazioni ambientaliste, la prossima settimana potrebbe portare un’ondata di caldo estremo, con picchi fino a 41 gradi che metterebbero a rischio ben dieci partite del torneo. Una previsione che accende ulteriori dubbi sulla scelta di disputare il torneo negli Stati Uniti in questo periodo dell’anno.
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