Nel vibrante mondo del calcio, dove ogni decisione può influenzare le sorti di una squadra per anni a venire, il Milan si trova ad un bivio strategico cruciale: la scelta del nuovo direttore sportivo. Per quanto concerne la figura dell’allenatore, l’ultima indiscrezione rivela che ci sarebbe un accordo di massima con Allegri, con addirittura cifre già concordate e mercato già pattuito. Questa selezione assume un’importanza capitale, soprattutto in un momento in cui il club rossonero è desideroso di consolidare la propria posizione in Italia e in Europa. L’indiscrezione riguardante l’emergere di un nuovo candidato per questa posizione chiave ha, senza dubbio, catturato l’attenzione dei tifosi e degli addetti ai lavori, portando una ventata di speculazioni e aspettative.
Dopo un periodo iniziale in cui sembrava che il Milan volesse accelerare il processo, si è optato per un approccio più riflessivo e misurato. La decisione di rallentare la ricerca per assicurarsi di effettuare la scelta migliore rivela la consapevolezza del club sull’importanza capitale di questo ruolo per il futuro. L’incontro in terra americana tra Giorgio Furlani e Gerry Cardinale ha sottolineato l’importanza di un processo di selezione attento e meticoloso, lontano da pressioni e fretta. A tal proposito emerge infatti la voce del possibile ritorno in società di una grande bandiera rossonera, con un ruolo decisamente inedito e sorprendente.
Nonostante i nomi di Igli Tare e Fabio Paratici rimangano sul tavolo, l’attenzione si è all’improvviso spostata su Tony D’Amico, l’attuale direttore sportivo dell’Atalanta. Meno noto al grande pubblico rispetto agli altri candidati, D’Amico si è fatto strada grazie a un lavoro silenzioso ma estremamente efficace prima a Verona e successivamente con l’Atalanta, dove ha dimostrato un’invidiabile capacità di scoprire talenti e costruire rose competitive. Il Milan sembra cercare non solo una figura capace di navigare il mercato con astuzia, ma anche un vero uomo di calcio, in grado di instaurare un rapporto stretto e produttivo con allenatore e squadra. Le qualità di D’Amico sembrano rispondere a queste esigenze. La sua esperienza e la capacità di lavorare efficacemente dietro le quinte, aggiungendo valore senza necessariamente cercare i riflettori, potrebbero fare di lui l’artefice ideale per il progetto rossonero.
Leggi l’articolo completo Altro che Tare e Paratici, sarà un altro il nuovo DS del Milan: da terza opzione a prima, ecco il profilo “scelto” da Furlani, su Notizie Milan.
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